Prima di tornare alla regolare attività del blog dopo le Feste di Natale, ho pensato che fosse il caso di celebrare con un (relativamente) breve articolo il centesimo post per questo blog; una piccola, ma significativa ricorrenza per quello che è e rimane un progetto sostenuto esclusivamente dalla passione e che, dopo oltre due anni e mezzo, è ancora vivo e vegeto (alive and kicking, come direbbero oltreoceano). L'idea era di fare un breve consuntivo dell'esperienza e di come si è evoluto il blog dagli incerti inizi ad ora; oltre a questo volevo riportare qualche curiosità riguardante i post più letti, quelli meno letti, gli articoli che non sono riuscito a pubblicare e una piccola anteprima dei prossimi articoli in arrivo. Let's go!
Evolution
Devo ammettere che l'idea iniziale del blog era molto differente da ciò in cui si è poi evoluto: quando ho preso la decisione di aprire un blog, l'idea di base era quella di fare un numero maggiore di post dalla lunghezza ridotta, una sorta di mini-blogging, con, occasionalmente, qualche articolo più lungo e approfondito. Questo era sia per i timori di non avere abbastanza tempo da dedicare a questo progetto, sia per "riprendere la mano" con il mondo della scrittura creativa, dopo oltre quindici anni.
Questa impostazione più "leggera" la si può ancora chiaramente vedere nei primissimi post del blog, più stringati e con alcune incertezze. Piano piano, però, mi sono accorto che mi dava molta più soddisfazione la redazione di recensioni e post più lunghi e articolati, per quanto sicuramente più difficile da gestire a livello di tempo. Oltre a questo, mi sono accorto che fare il pieno di contenuti da recensire (siano essi film, serie tv, dischi, libri o fumetti) stava diventando inutile ed estenuante, soprattutto con il deciso calo di qualità che i contenuti in streaming hanno subito dai tempo della cosiddetta peak tv. Così, alla fine, gli articoli più corposi sono diventati la norma e le mini recensioni sono diventate l'eccezione, raccolte periodicamente nella rubrica Il Calderone.
A livello di visite, dopo un primo anno in cui il blog è passato totalmente inosservato, con l'arrivo del dominio albyblog.it e con un minimo di esperienza in più per migliorare l'indicizzazione del sito sui motori di ricerca, ho notato un piacevole aumento dei lettori. Sia chiaro, dal blog non ci guadagno un euro (non ho neanche attivato la monetizzazione proposta da Google per non inficiare la navigazione con le invadenti pubblicità) e non credo farà mai il botto, contando anche che non sono minimamente attivo sui social (anche se un post su Instagram a ogni nuovo articolo non sarebbe una cosa malvagia). Nonostante questo blog nasca come necessità di sfogo del mio lato creativo, sono comunque contento che ci siano comunque (pochi) lettori che ogni tanto si ricordano di visitare il blog.
Per quanto riguarda il futuro, la speranza è di potere continuare con questo ritmo, con un nuovo post ogni due settimane circa, magari piazzando un articolo più corposo (per esempio come la Retrospettiva dedicata a Evil Dead o la Playlist dedicata al Power Metal) ogni quattro o cinque mesi. Come proposito per il nuovo anno vorrei tornare al cinema con più regolarità, dopo gli anni difficili della pandemia e l'ultimo anno avaro di nuove uscite a causa degli scioperi degli scorsi anni.
Infine, prima di iniziare con la parte più "divertente" di questo post, volevo ringraziare innanzitutto Pietro "HPL" per il significativo aiuto e per gli ottimi articoli pubblicati come "guest", mia moglie, la primissima lettrice del blog, e soprattutto tutti i lettori casuali o fedeli che passano da queste pagine.
Questa impostazione più "leggera" la si può ancora chiaramente vedere nei primissimi post del blog, più stringati e con alcune incertezze. Piano piano, però, mi sono accorto che mi dava molta più soddisfazione la redazione di recensioni e post più lunghi e articolati, per quanto sicuramente più difficile da gestire a livello di tempo. Oltre a questo, mi sono accorto che fare il pieno di contenuti da recensire (siano essi film, serie tv, dischi, libri o fumetti) stava diventando inutile ed estenuante, soprattutto con il deciso calo di qualità che i contenuti in streaming hanno subito dai tempo della cosiddetta peak tv. Così, alla fine, gli articoli più corposi sono diventati la norma e le mini recensioni sono diventate l'eccezione, raccolte periodicamente nella rubrica Il Calderone.
A livello di visite, dopo un primo anno in cui il blog è passato totalmente inosservato, con l'arrivo del dominio albyblog.it e con un minimo di esperienza in più per migliorare l'indicizzazione del sito sui motori di ricerca, ho notato un piacevole aumento dei lettori. Sia chiaro, dal blog non ci guadagno un euro (non ho neanche attivato la monetizzazione proposta da Google per non inficiare la navigazione con le invadenti pubblicità) e non credo farà mai il botto, contando anche che non sono minimamente attivo sui social (anche se un post su Instagram a ogni nuovo articolo non sarebbe una cosa malvagia). Nonostante questo blog nasca come necessità di sfogo del mio lato creativo, sono comunque contento che ci siano comunque (pochi) lettori che ogni tanto si ricordano di visitare il blog.
Per quanto riguarda il futuro, la speranza è di potere continuare con questo ritmo, con un nuovo post ogni due settimane circa, magari piazzando un articolo più corposo (per esempio come la Retrospettiva dedicata a Evil Dead o la Playlist dedicata al Power Metal) ogni quattro o cinque mesi. Come proposito per il nuovo anno vorrei tornare al cinema con più regolarità, dopo gli anni difficili della pandemia e l'ultimo anno avaro di nuove uscite a causa degli scioperi degli scorsi anni.
Infine, prima di iniziare con la parte più "divertente" di questo post, volevo ringraziare innanzitutto Pietro "HPL" per il significativo aiuto e per gli ottimi articoli pubblicati come "guest", mia moglie, la primissima lettrice del blog, e soprattutto tutti i lettori casuali o fedeli che passano da queste pagine.
I Post Più Letti
Una piccola premessa prima di presentare i 5 articoli più letti sul blog. Come è semplice intuire, la classifica tiene presente solo del numero di letture ed è determinata più dal fatto di riuscire ad essere indicizzati tra i primi risultati per query specifiche o dal recensire qualcosa in gran parte ignorato dagli altri portali italiani, che dalla qualità dei post in sé.
Questa è stata decisamente una sorpresa: un post nato quasi per gioco per parlare di un (finto) reality basato su tre squadre di esperti di apparizioni paranormali realizzato in modo talmente pedestre e sopra le righe da risultare a tratti quasi comico, un vero e proprio guilty pleasure. Evidentemente il format ha attirato l'attenzione di molti, che si chiedono, prima di iniziare la visione, se si tratti di un documentario legittimo o di fiction spacciata per documentario [per la cronaca, la seconda]. Non lo reputo il mio migliore articolo, sinceramente, ma credo riesca a illustrare bene l'assurdità di questa miniserie apparsa su Netflix.
Un cosiddetto "sleeper hit", dal momento che c'è voluto più di un anno prima che questa recensione iniziasse a macinare visualizzazioni. Probabilmente un segnale del fatto che questa serie britannica, in realtà decisamente superiore alla media delle produzioni attuali, sia passata abbastanza inosservata alla sua uscita, e solo dopo la pubblicazione della seconda stagione abbia iniziato a generare interesse. A giudicare dalle query [che cercano spesso riassunti più o meno dettagliati degli eventi delle prime 8 puntate], pare inoltre che anche chi aveva visto la prima stagione, sia rimasto spiazzato dal primo episodio della seconda, davvero interconnesso agli avvenimenti dei precedenti episodi. Detto questo, se amate le storie thriller e fantascientifiche basate più su personaggi e intreccio che spettacolarità, che sanno prendersi i propri tempi e che trattano lo spettatore con intelligenza, date decisamente una possibilità a The Devil's Hour, in attesa della terza e [credo] conclusiva stagione.
Non c'è dubbio che il personaggio di Goldrake sia ancora nei cuori di tantissime persone, soprattutto quelle [sottoscritto incluso, ehm] di una certa età: buona dimostrazione ne è il fatto che la nuova serie anime dedicata al personaggio sia stata trasmessa in prima serata su Raidue (!!!). Non stupisce quindi che questa graphic novel francese, che rilegge il mito del robottone con una sensibilità europea, abbia generato molto interesse ancora prima della pubblicazione italiana. Lode quindi a H.P.L. per avere pubblicato un'ottima recensione (basata sulla versione originale del fumetto) mesi prima che Edizioni BD ne annunciasse la traduzione italiana, che ha saputo generare interesse da subito e ha poi ritrovato trazione dopo l'effettiva pubblicazione del volume in Italia.
Non stupisce vedere apparire nei post più letti la recensione di questo libro, che ha saputo guadagnarsi, col tempo, uno status di culto e che, in virtù del peculiare mix di giallo e fantascienza, genera comunque curiosità e interesse; ancora di più dopo che Netflix ne aveva annunciato l'adattamento (salvo poi cancellarlo dopo le prime fasi di preproduzione). Un volume sicuramente interessante, per quanto abbastanza impegnativo: tra l'altro, tempo permettendo, vorrei recuperare a breve anche gli altri due romanzi scritti da Stuart Turton, chissà che non ci scappi un altro articolo...
Uno dei primissimi articoli del blog, dedicato a uno degli anime più sorprendenti degli ultimi anni. Se il film animato merita assolutamente più di una visione (soprattutto se amate, come il sottoscritto, tematiche fantascientifiche quali loop temporali e multiversi), temo che la recensione non gli renda pienamente giustizia: un po' troppo compressa e poco descrittiva, tanto che non approfondisce abbastanza la complessità della trama e dei vari universi interconnessi. Mi piacerebbe un giorno non solo rivedere con calma la pellicola, ma pubblicare una recensione migliore per uno dei miei anime preferiti degli ultimi anni.
Il Post Meno Letto
[Nota: per questo non molto ambito premio, ho tenuto conto solo dei post pubblicati fino a giugno 2024]
Non molto sorprendentemente, è la Recensione del film Mr. Harrigan's Phone, a portarsi a casa il premio di post meno letto dell'intero blog. D'altronde si tratta dell'adattamento di un racconto non troppo noto di Stephen King, realizzato in modo alquanto innocuo ed asettico, che verrà probabilmente ricordato solo per essere stato l'ultimo film (di una cinematografia realmente sterminata) recitato da Donald Sutherland. Quando ho scritto l'articolo, tentavo di stare dietro alle novità proposte dai servizi streaming, ma quello che ne è venuto fuori è una recensione insipida per un film altrettanto insipido. È anche per evitare di pubblicare altre recensioni inutili come questa che ho poi preso la decisione di orientare il blog verso articoli e recensioni più corpose.
Un Post che Avrebbe Meritato Maggiori Visualizzazioni
Sono rimasto sinceramente un po' deluso dal fatto che la Recensione della seria animata dedicata a Scott Pilgrim abbia generato poche visualizzazioni, perché è un articolo di cui vado piuttosto orgoglioso [contando anche che sono piuttosto critico nei riguardi di quello che scrivo] e che credo riesca a riassumere bene perché il personaggio di Scott e il suo universo variopinto di personaggi assurdi sia diventato un fenomeno di culto, partendo dalla graphic novel originale, passando per l'ottimo film diretto da Edgar Wright e finendo con la spettacolare serie animata trasmessa da Netflix. Evidentemente la recensione (scritta alcuni mesi dopo l'approdo in streaming) è arrivata oltre tempo massimo; o, più probabilmente, il personaggio di Scott Pilgrim in Italia non è così popolare come avevo sempre pensato.
Il Mio Articolo Preferito
È stata una scelta complessa, ma credo che l'articolone dedicato al leggendario franchise horror Evil Dead (Parte 1 e Parte 2) sia forse quello che mi rende maggiormente orgoglioso: penso di avere fatto un buon lavoro nel narrare la storia di questo incredibile franchise mantenendo un buon bilanciamento tra nozioni, giudizi critici e un pelino di sano fan service. Forse è un po' troppo lungo e dispersivo in alcuni punti, ma credo che la creatura di Sam Raimi meritasse davvero un articolo così esteso e puntuale, nonostante si tratti, alla fine, "solo" di horroracci volgari e sanguinolenti. Che, però, hanno fatto la storia del cinema, mica poco.
Un Articolo che Non sono Riuscito a Terminare
C'è più di un articolo che è rimasto bloccato nella mia testa (tra cui le stroncature delle recenti - e tremende - serie tv The Acolyte e Grotesquerie), ma la recensione che ho provato più volte a iniziare senza riuscire mai a terminare, è stata quella di Andor, la migliore serie ambientata nel mondo di Star Wars. Nonostante abbia amato davvero tantissimo la prima stagione di questo prequel di Rogue One, non sono riuscito a trasferire dalla mia testa le grandi emozioni provate nella visione dei 12 episodi che hanno composto la prima stagione di Andor. Detto questo, non posso che consigliare la visione anche a chi non è un fan terminale dell'universo creato da George Lucas in quanto la serie è riuscita a dare uno sguardo maturo e inedito a questo universo, tenendosi lontano da Jedi, Sith e Tattoine [finalmente!], ma soffermandosi invece su angoli dimenticati della galassia, meditando al contempo sulle fazioni dei Ribelli ed Imperiali, mostrando le zone di grigio in entrambe. Da vedere.
Stay Tuned!
Come piccolo bonus finale, ecco un'anticipazione dei prossimi articoli e delle prossime recensioni in arrivo, sperando che non finiscano bloccate a metà strada tra testa e tastiera.
Per quanto riguarda il mondo della musica metal, mi piacerebbe fare una piccola retrospettiva della scorsa annata [retrospettiva alquanto parziale vista l'immensa mole di uscite settimanali a cui è impossibile stare dietro] con i miei album preferiti dell'anno e una veloce carrellata dei dischi che non hanno trovato spazio sul blog, ma che sono stati comunque degli ascolti interessanti.
Sul versante MCU arriveranno [spero] presto le recensioni delle ultime due serie trasmesse da Disney+, ovvero Agatha All Along e la terza stagione della serie animata What If...?; piccolo spoiler, ho apprezzato (con qualche riserva) entrambe.
Per quanto riguarda il mondo della musica metal, mi piacerebbe fare una piccola retrospettiva della scorsa annata [retrospettiva alquanto parziale vista l'immensa mole di uscite settimanali a cui è impossibile stare dietro] con i miei album preferiti dell'anno e una veloce carrellata dei dischi che non hanno trovato spazio sul blog, ma che sono stati comunque degli ascolti interessanti.
Sul versante MCU arriveranno [spero] presto le recensioni delle ultime due serie trasmesse da Disney+, ovvero Agatha All Along e la terza stagione della serie animata What If...?; piccolo spoiler, ho apprezzato (con qualche riserva) entrambe.
Per quanto riguarda invece articoli più corposi, è da qualche settimana che sto iniziando a pensare a come strutturare una retrospettiva delle splendide serie TV create dal grande regista horror Mike Flanagan per Netflix; per la cronaca, il regista e sceneggiatore americano ha interrotto la collaborazione con la società di Los Gatos, annunciando invece il suo approdo in esclusiva a Prime Video, dove realizzerà l'adattamento della Saga della Torre Nera di Stephen King [buona fortuna, ne avrà decisamente bisogno] e una serie ispirata al primo romanzo del Re, Carrie.
Questi saranno probabilmente i primissimi articoli a venire pubblicati, ma ce ne sono sempre molti altri che frullano nella testa. Prima di concludere, quindi, un grazie per essere ancora qui dopo due anni e mezzo e ci vediamo presto!
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