MCU Fase 5 - Deadpool & Wolverine (Recensione)

 

Un banner per il film Deadpool & Wolverine

Nota: Questo articolo potrebbe contenere alcuni SPOILER riguardanti il film Deadpool & Wolverine, soprattutto in riferimento ad alcuni dei (tanti) cameo ed easter egg presenti. Grazie.

C'era indubbiamente molta attesa per l'arrivo del terzo film dedicato al mercenario più chiacchierone del mondo dei fumetti e del cinema. Stiamo parlando ovviamente del Deadpool interpretato da Ryan Renolds, in quello che è (più o meno) il suo esordio ufficiale nel Marvel Cinematic Universe (MCU da questo momento), una pellicola che si può fregiare di alcuni piccoli record: primo film del MCU ad avere un rating R (sostanzialmente i minorenni, negli States, potevano entrare nella sala solo accompagnati da un adulto); primo film del MCU con protagonista un mutante; primo film del MCU dedicato a un personaggio proveniente da un altro universo cinematografico. Oltre a questo, Deadpool & Wolverine aveva l'importantissimo compito di fare risalire le quotazioni del MCU dopo i flop di Secret Invasion e The Marvels: missione compiuta, dal momento che il film ha macinato qualcosa come 1,33 miliardi di dollari al box office (fonte: BoxOfficeMojo), risultando la pellicola con rating R ad avere incassato di più nella storia del cinema [ovviamente senza tenere conto dell'inflazione]. Un risultato epocale, quindi; ma, a livello qualitativo, Deadpool & Wolverine merita altrettanto? Non esattamente, visto che la sceneggiatura è caratterizzata da diverse criticità e che non tutto funziona come dovrebbe, ma la pellicola si lascia vedere senza problemi, regalando 130 minuti di discreto divertimento. Ma andiamo con ordine...

Una scena tratta dai titoli di testa del film Deadpool & Wolverine

Salto nel Vuoto

Wade Wilson (Ryan Rendolds) è caduto in depressione: naufragata la relazione con Vanessa e senza più stimoli, ha appeso il costume al chiodo e vivacchia vendendo auto usate insieme all'amico Peter (Rob Delaney). Tutto cambia quando viene prelevato dalla Time Variance Authority (TVA), con l'agente Mr. Paradox (Matthew Macfadyen) che gli spiega che la sua linea temporale è destinata alla distruzione a causa della perdita dell'ancora universale - il personaggio cardine del suo universo - ovvero Wolverine [morto alla fine degli eventi del film Logan]. Paradox spiega inoltre che la TVA ha deciso di accelerare il processo di distruzione della linea temporale, offrendo però a Wade la possibilità di salvarsi e di finire su Terra 616, ovvero il MCU. Deadpool finge di accettare solo per fregare il TemPad di Paradox per andare a spasso di universi e cercare un altro Wolverine che possa diventare la nuova ancora della sua linea temporale. I piani però non vanno come previsto e Wade riesce sì a trovare un altro Logan (ovviamente sempre interpretato da Hugh Jackman) distrutto però dal senso di colpa per avere causato la morte dei suoi compagni negli X-Men; entrambi vengono quindi spediti della TVA nel Vuoto, la dimensione alla fine del tempo infestata dal potentissimo mostro Alioth. L'improbabile duo dovrà quindi trovare un modo per tornare nell'universo di Deadpool e salvarlo; peccato che il Vuoto sia dominato da Cassandra Nova (Emma Corrin), la potentissima e spietata sorella gemella di Charles Xavier, l'unica con il potere di aprire varchi dimensionali...

Una scena tratta dal film Deadpool & Wolverine

Meta Fino al Midollo

Non è certo un segreto che il personaggio di Deadpool (sia nella sua versione fumettistica che nella sua controparte cinematografica) sia legato a doppio filo alla meta-testualità, con frequenti rotture della quarta parete, battute sagaci e omaggi continui. Se nei primi due film, questo aspetto era decisamente presente, ma ben dosato, in Deadpool & Wolverine la metanarrazione prende realmente possesso di tutta la trama. Tutta la pellicola può essere interpretata come una metafora dell'acquisizione di 20th Century Fox da parte di Disney, con i personaggi plasmati nei tanti film dedicati agli X-Men destinati tristemente all'oblio (e quindi finiti nel Vuoto, ovviamente). Una chiave di lettura peraltro dichiaratissima, visto che il logo gigante di 20th Century Fox, ormai distrutto, è chiaramente ben visibile all'arrivo del duo di protagonisti nel Vuoto. Il risultato è che questa volontà di essere meta a tutti i costi ingloba totalmente la pellicola, sorretta da una trama vista decine di volte [l'universo dell'eroe è conquistato dal cattivo e il buono è esiliato. Ce la farà l'eroe a tornare a casa e salvare capra e cavoli?] e da una sceneggiatura che si preoccupa di più nel cercare costantemente la strizzatina d'occhio al nerd tecnocrate piuttosto che a sviluppare intreccio e personaggi.

Un easter egg presente nel film Deadpool & Wolverine

Uova di Pasqua Dappertutto

E arriviamo quindi all'aspetto più fastidioso di tutta la pellicola: la tonnellata di easter egg disseminati per lisciare il pelo al super appassionato che legge tutti i siti di informazioni fumettistica e cinematografica. Sinceramente, fatico a ricordare un film dove un buon 50% delle battute si riferiscono a fatti che lo spettatore generalista molto probabilmente ignora. Ricercare l'omaggio ricercato o la battuta arguta sicuramente arricchisce la narrazione quando è fatto nel modo giusto, come nella divertentissima scena con Deadpool a spasso degli universi alla ricerca di un Wolverine da prelevare, dove il team di sceneggiatori si diverte a ricreare alcune copertine iconiche dei fumetti o a ironizzare su alcun idiosincrasie dei comics, come l'altezza di Logan; in questo caso la scena è godibilissima per tutti gli spettatori, nonostante solo il 10% di essi avrà una vaga idea di chi sia John Byrne
Le cose, invece, vanno decisamente peggio con l'arrivo dei due protagonisti nel Vuoto, dove il film si impantana totalmente in un delirio metanarrativo: a trascinare la narrazione non è più la trama (come detto estremamente basilare), ma la quantità di camei, omaggi, strizzatine d'occhio che dominano Deadpool & Wolverine per tutto il secondo atto. L'importante è stupire lo spettatore con ritorni inaspettati di personaggi provenienti da altre pellicole e farcire il tutto con battute talmente sottili e criptiche che solo in pochissimi capiranno [con enorme soddisfazione e una sensazione di superiorità, probabilmente], lasciando il resto della platea basita. Quando si passano interi minuti a ironizzare su una pellicola dedicata a un personaggio minore finita un decennio fa nel limbo produttivo o quando due personaggi si lanciano frecciatine che in realtà fanno riferimento agli screzi avuti vent'anni fa dagli attori che li interpretano, forse è una dimostrazione del fatto che si è passato decisamente il segno. 

Emma Corrin nei panni della villain Cassandra Nova

Una Villain Sprecata

Con una trama così basilare e una sceneggiatura dominata per oltre metà del film da una forzatissima metanarrazione non stupisce che a farne le spese sia il villain della pellicola, ovvero la Cassandra Nova interpretata dalla brava Emma Corrin. Chi ha letto il seminale ciclo degli X-Men scritto da Grant Morrison, sa bene che il personaggio non è solo la gemella cattiva di Charles Xavier, ma è invece un villain molto più sfaccettato e complesso nelle sue motivazioni. In Deadpool & Wolverine, invece, il personaggio è il solito cattivo superpotente che vuole conquistare o distruggere il mondo senza alcuno spessore o costruzione. È semplicemente la gemella malvagia di Charles Xavier, che ne condivide i poteri psichici [anche se la scelta visiva di come li utilizza è, a essere sinceri, davvero ben fatta] e che vuole causare dolore e distruzione solo perché è stronza fino al midollo. Non esattamente un lavoro raffinato di caratterizzazione, insomma. A salvare in parte il personaggio ci pensa fortunatamente Emma Corrin che tenta di dare spessore e solidità a Cassandra Nova caricando la recitazione nel modo giusto, riuscendo quantomeno a rendere davvero antipatico e respingente la villain della pellicola. 

Una delle locandine dedicate al film Deadpool & Wolverine

Un'Alchimia Mostruosa 

Leggendo fino  a questo punto sembrerebbe che Deadpool & Wolverine sia un totale disastro, ma, in realtà, la pellicola è più che godibile, nel complesso. Il fattore fondamentale, in questo caso, è rappresentato dal duo di protagonisti che dà il nome al film, o, meglio, ai due attori dietro le maschere. È ben noto che Ryan Renolds e Hugh Jackman siano grandissimi amici anche nella vita e questo legame si rivela essere il fattore vincente della pellicola: tra i due attori c'è un'alchimia mostruosa che si riverbera totalmente nella pellicola, rendendo credibili i tantissimi scambi di battute (e di botte, ovviamente) tra i due, che riescono a trascinare la narrazione anche nei momenti in cui è impantanata nel delirante gioco metanarrativo. Insomma, ad agganciare lo spettatore non sono certo le battutine criptiche e argute, ma la credibilità data dai due attori ai personaggi, a cui si aggiunge un approccio giustamente più leggero, con l'impressione che i due si stiano divertendo un mondo.

Una scena tratta dal film Deadpool & Wolverine

Un Regista Azzeccato

Altro fattore vincente è la scelta del regista, Shawn Levy, non solo un grande professionista con trent'anni di esperienza sul groppone, ma soprattutto una persona che ha già lavorato molto bene sia con Ryan Renolds (sugli ottimi Free Guy e The Adam Project) che con Hugh Jackman (su Real Steel) e che riesce quindi a ottenere il massimo da entrambi. Per il resto, il regista è bravo comunque a tenere la rotta anche quando la sceneggiatura si avviluppa su se stessa e a regalare allo spettatore scene d'azione ben coreografate e girate, compresa l'immancabile assurda scena sui titoli di testa e una scena finale che è un vero delirio tra un numero esorbitante di Deadpool e arti che vengono mozzati (in rallenty) nei modi più inconcepibili. Insomma, a dispetto dei suoi evidenti e fastidiosi problemi di sceneggiatura, alla fine Deadpool & Wolverine riesce a portare a casa il risultato grazie alla buona chimica dei protagonisti, a un regista bravo a tirare fuori il meglio da entrambi, a scene d'azione ben realizzate e ben dosate all'interno della pellicola, al fatto che tutti gli attori sembrano divertirsi un mondo, oltre ovviamente alle centinaia di battute che escono dalla bocca di Wade Wilson e...all'attesissimo debutto di Hugh Jackman con il costume classico del personaggio di Wolverine, quello giallo e blu. Un fattore che, a quanto pare, si è rivelato fondamentale nel garantire al film un successo epocale.

Una scena con i due protagonisti del film Deadpool & Wolverine con il cane Dogpool

In Conclusione

Doveva essere l'ingresso in pompa magna di Deadpool nel MCU, ma, a parte alcune situazioni prese dalla serie Loki e un gustoso cameo di Jon Favreau, in realtà la pellicola è quasi totalmente slegata [un'ulteriore pernacchia verso lo spettatore medio] dall'universo narrativo. Deadpool & Wolverine è un film caratterizzato da alcune scelte narrative (o, meglio, metanarrative) davvero controverse che sacrificano trama, villain e personaggi secondari in un delirio di easter egg, battutine criptiche e lisciatine di pelo al nerd tuttologo. A salvare capra e cavoli ci pensano i due protagonisti e la loro chimica impressionante su schermo, ottimamente sorretti dalla regia solida e professionale del bravo Shawn Levy, particolarmente efficace sulle memorabili scene d'azione. Così, nonostante un secondo atto abbastanza fastidioso, Deadpool & Wolverine intrattiene lo spettatore nei suoi 130 minuti di durata e, alla fine, ha convinto più o meno tutti, raccogliendo un successo di proporzioni davvero inaspettate sia al cinema che in streaming, facendo tornare il sereno sul MCU dopo il flop, altrettanto epocale, di The Marvels

Deadpool & Wolverine è disponibile in streaming su Disney+. E' inoltre disponibile per il noleggio e acquisto in digitale presso i principali store VOD e per l'acquisto fisico presso i maggiori store online.



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