Attenzione: le seguenti recensioni potrebbero contenere alcuni SPOILER minori, grazie.
Dopo l'
articolo dell'anno scorso, ecco una nuova carrellata di titoli horror disponibili sui maggiori servizi streaming
[più un titolo bonus] a cui vale la pena dare un'occhiata nella notte più stregata dell'anno. Anche quest'anno non ho applicato nessun criterio, se non quello del fatto che si tratta di opere magari non totalmente riuscite, ma comunque interessanti.
[Nota: tutte le opere descritte nell'articolo - bonus a parte - sono al momento della stesura dell'articolo, ovvero ottobre 2024, disponibili sui servizi streaming. Potete controllare la disponibilità sull'utile portale JustWatch]
Thanksgiving (Recensione)
Nella cittadina di Plymouth, il Giorno del Ringraziamento si trasforma in una tragedia quando, per una serie di tragici errori, la folla al di fuori del grande magazzino della città a caccia dei tipici saldi da Black Friday, si inferocisce e sfonda le vetrine per saccheggiare i negozi, lasciando dietro di sé una scia di morti e feriti. Un anno dopo, mentre il Giorno del Ringraziamento si avvicina, un misterioso killer mascherato da John Carver [uno dei Padri fondatori] prende di mira tutte le persone che hanno avuto un ruolo nel massacro dell'anno precedente, in un crescendo di sangue, sadismo e violenza.
Strana carriera quella di Eli Roth: arrivato sulla scena horror con le stigmate della giovane promessa grazie al discreto esordio con Cabin Fever (in realtà un furbetto minestrone di omaggi più o meno "alti"), ottiene immediatamente un successo incredibile con i due [tremendi e alquanto stupidi, a mio modestissimo parere] Hostel, dove si intuiscono, però, i grossi limiti del regista americano. A fronte di una conoscenza enciclopedica del genere horror e thriller, Eli Roth mostra spesso di tenere molto di più alla supposta aderenza con i film che decide di omaggiare (o rifare) piuttosto che alla solidità di sceneggiatura e messa in scena, che spesso e volentieri si presentano come raffazzonate, banali e piene di contraddizioni. A rimanere degna di nota è la capacità di armeggiare il gore come pochi altri, grazie all'intuizione di rendere i corpi dei personaggi irrealisticamente fragili, pronti a distruggersi ed esplodere in nuvole di sangue. Detto questo, ero comunque curioso di dare un'occhiata a Thanksgiving, un progetto che ha avuto una gestazione molto lunga: il film, infatti nasce come finto trailer inserito nel progetto Grindhouse di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez (entrambi peraltro amici di Eli), esattamente come il mitico Machete. Quindici anni dopo, il regista ha deciso di riprendere in mano l'idea di un film slasher ambientato durante una delle festività più sentite negli States; il risultato? Sorprendentemente riuscito!
Thanksgiving è un progetto volutamente assurdo e sopra le righe perfettamente a metà strada tra horror e commedia, dove Eli Roth trova finalmente il gusto approccio, divertito e sornione, lontano da certi eccessi di seriosità del passato. Così il suo talento per lo splatter trova piena soddisfazione nelle tante, violentissime e fantasiose uccisioni che costellano la pellicola fino ad arrivare alle assurde scene della parata e della "cena" del Ringraziamento nel covo del killer. Degna di nota anche la primissima scena, quella del massacro al grande magazzino con la folla inferocita, un piccolo gioiello di social commentary fatta nel modo giusto.
Thanksgiving è così un film divertente e di ottimo intrattenimento [sempre che non abbiate lo stomaco debole], e poco importa se la trama ha poco senso (stiamo parlando comunque di uno slasher), se la caratura degli attori è tutt'altro che irresistibile e se la sceneggiatura non brilla per l'acutezza dei suoi dialoghi e delle svolte narrative. La rinascita creativa di Eli Roth? Non proprio, visto che, tempo sei mesi, il regista ha combinato un bel pasticcio con il disastroso Borderlands, un'opera che è riuscita a mettere d'accordo (ovviamente in senso negativo) critica, pubblico e fan, risultando un flop epocale. Fortuna che per il regista americano all'orizzonte c'è il sequel di Thanksgiving, che probabilmente arriverà tra un annetto e che potrebbe rialzare le sue quotazioni, attualmente al minimo storico. E, nel frattempo, magari fare diventare John Carver una nuova icona horror...
Thanksgiving è un film horror trasmesso in streaming su Prime Video.
La pellicola è inoltre disponibile per il noleggio e acquisto in digitale presso i principali store VOD ed è disponibile in formato fisico presso i maggiori store online.
Immaculate - La Prescelta (Recensione)
Nota: Essendo ambientato in un convento italiano e presentando un cast principalmente italiano (Sydney Sweeney a parte, ovviamente), in originale Immaculate presenta un buon 60% di dialoghi in italiano, un particolare che si perde con il doppiaggio. Il fatto che la protagonista parli solo americano e non capisca l'italiano è fondamentale per capire lo straniamento della ragazza all'arrivo nel convento italiano. Per questo motivo consiglio caldamente la visione in originale con i sottotitoli.
Cecilia (Sydney Sweeney) è una giovane novizia americana che è stata invitata a prendere i voti in un convento in Italia da Padre Sal (Álvaro Morte), dopo che il suo convento americano aveva chiuso per mancanza di vocazioni. L'impatto di Cecilia con la sua nuova vita non è dei migliori a causa della scarsissima conoscenza della lingua, dell'estrema rigidità delle suore superiori e del convento stesso, invero piuttosto inquietante. Tutto cambierà quando Cecilia sarà, suo malgrado, la destinataria di un vero e proprio miracolo (il titolo del film è piuttosto eloquente): quello che dovrebbe essere però un evento incredibile e lieto si trasformerà in un orrendo incubo per la povera Cecilia.
È importante chiarire come Sydney Sweeney (un'attrice che ha dimostrato una certa lungimiranza nel selezionare i ruoli per lanciare la propria carriera dopo il successo istantaneo della serie Euphoria) non sia solo la protagonista del film, ma anche la produttrice e che, tutto sommato, Immaculate sia un buon veicolo per imporsi come novella "scream queen"; un obiettivo pienamente raggiunto, visto che l'attrice sfrutta molto bene le sue doti, sia drammatiche che non (compreso, e non c'è assolutamente nulla di sbagliato a sottolinearlo, il fisico esplosivo), risultando credibile anche quando deve reggere totalmente da sola la scena come sullo shoccante finale. Detto questo, Immaculate è un film interessante, non solo per il dichiaratissimo e decisamente delicato sottotesto sociale (il tema è ovviamente quello dell'aborto, vero e proprio protagonista della campagna elettorale americana), ma anche per una prima parte tutto sommato riuscita. Grazie anche a un cast italiano di supporto di ottima qualità, i primi due atti della pellicola, nonostante alcune visibili ingenuità riescono a creare un'ottima tensione e un'atmosfera inquietante che richiama apertamente i film horror italiani anni '70 (in particolare Pupi Avati).
Purtroppo il film si sfilaccia nel terzo atto, quando si finisce nei classici territori della cospirazione satanica ispirata da opere come Rosemary's Baby e Omen - Il Presagio: purtroppo il regista Michael Mohan non ha certo la visionarietà di Polanski (nonostante riesca a piazzare un paio di immagini molto potenti prima del finale) né la solidità di Richard Donner, e così la pellicola si riduce a un banale slasher [azzarderei addirittura un classico "rape and revenge movie" sotto mentite spoglie] che esagera decisamente con la sospensione dell'incredulità, affossando nettamente Immaculate, nonostante il già citato finale shock tutto sommato funzioni bene. In definitiva, Immaculate è un film con alcuni punti di interesse (tra cui la prestazione della stessa Sydney Sweeney), rovinato però da un terzo atto realizzato in modo piuttosto pedestre. Contando anche la durata ridotta (90 minuti compresi i titoli di coda), un'occhiata la merita, con l'avvertimento che il finale potrebbe urtare gli spettatori più sensibili.
Immaculate è un film horror che sarà trasmesso in streaming su Prime Video a partire dal 26 ottobre. La pellicola è inoltre disponibile per il noleggio e acquisto in digitale presso i principali store VOD ed è disponibile in formato fisico presso i maggiori store online.
Hold Your Breath (Recensione)
Oklahoma, anni '30. Margaret Bellum (interpretata da Sarah Paulson) e le sue due figlie vivono sole in una fattoria, assediate dalle terribili tempeste di polvere (un fenomeno realmente avvenuto, noto come Dust Bowl), con solo una mucca a fornire il sostentamento. Mentre attende che il marito ritorni con abbastanza soldi per potere traslocare, Margaret tenta di ripulire costantemente la polvere dalla casa e dalla tomba della figlia più piccola, Ada, morta un anno prima a causa della scarlattina. Una vita dura, segnata da un terribile lutto e dalle impossibili condizioni ambientali, che ha effetti sempre più deleteri sulla psiche di Margaret, che crolla con l'arrivo di Wallace (interpretato da Ebon Moss-Bachrach), un ambiguo predicatore che sostiene di essere stato mandato dal marito per dare loro una mano. E se Wallace fosse la manifestazione fisica di The Gray Man, essere demoniaco capace di trasformarsi in cenere e possedere le persone che la respirano?
Non c'è nulla di peggio di un horror con ottime idee che non vengono sfruttate appieno, e Hold Your Breath aveva sicuramente grandi potenzialità. Un'ambientazione inedita e potente come l'Oklahoma devastato dalle tempeste di sabbia, un villain al contempo affascinante e inquietante come il predicatore Wallace, un possibile essere soprannaturale portato dall'aria e un'attrice solidissima come Sarah Paulson in un ruolo perfetto per lei. Aldilà della trama, già solo i brillanti sottotesti riguardanti il cambiamento climatico e la pandemia sarebbero bastati a mettere in piedi un horror interessante, ma purtroppo i registi Karrie Crouse e Will Joines combinano un bel pasticcio, confezionando un film che invece si perde via a inseguire i palesi riferimenti cinematografici (i drammi familiari di The Others, il mostro come metafora del crollo mentale di The Babadook e il labile confine tra orrore e psicosi della serie The Haunting of Hill House), fallendo miseramente nel creare la giusta tensione, affidandosi a una serie di inutili e fastidiosi jump scare.
Nonostante l'ambientazione molto curata e nonostante Sarah Paulson si carichi la pellicola sulle proprie spalle con un'ottima prestazione, Hold Your Breath crolla nella seconda parte, rivelandosi un film troppo debole e confuso, in cui manca quasi totalmente quel senso di ambiguità (Margaret è vittima di un crollo mentale o è veramente vessata da una demoniaca presenza soprannaturale?) necessario a coinvolgere lo spettatore. Un peccato, perché potevamo avere il primo grande horror post-pandemico, e invece abbiamo un'opera confusa e contraddittoria che non graffia mai e che non riesce né a inquietare, né a fare riflettere lo spettatore. Detto questo, la prestazione di Sarh Paulson, l'ambientazione affascinante, un paio di scene azzeccate (su tutte quella con l'ago da cucito, ben costruita) e una durata fortunatamente contenuta, rendono comunque Hold Your Breath tutto sommato guardabile, per quanto tristemente innocuo.
Hold Your Breath è un film horror trasmesso in esclusiva in streaming su Disney+.
The Call (Corea - Recensione)
Nota: Il film è disponibile su Netflix solo in versione originale con sottotitoli. Purtroppo la sciagurata sinossi italiana presente sul portale fa uno spoiler piuttosto grande su uno dei colpi di scena della pellicola.Seo-yeon (interpretata da Park Shin-hye) si trasferisce nella vecchia casa di campagna della famiglia, disabitata da tempo, per prendersi cura della madre malata di tumore. Avendo smarrito lo smartphone, connette un vecchio telefono cordless che, incredibilmente, le permette di mettersi in contatto con Oh Young-sook (Jeon Jong-seo), una ragazzina che viveva nella stessa casa 20 anni prima. Sfruttando il loop temporale, le due ragazze tenteranno di aiutarsi a vicenda per migliorare il presente di Seo-yeon e salvare Oh Young-sook dalla violenta madre adottiva, convinta che la figliastra sia posseduta da demoni. Quello che sembrava un piano vincente si rivelerà presto un terribile e sanguinoso incubo...
The Call è un thriller coreano uscito 4 anni fa in esclusiva su Netflix e passato un po' in sordina (tanto da non essere stato nemmeno ridoppiato), forse perché uscito prima che il successo epocale di Squid Game portasse i prodotti coreani alla visibilità che, invece, meritavano da tempo. Se la possibilità di comunicare con il passato/futuro grazie a un dispositivo analogico non è certo un'idea nuova, così come il loop temporale basato su quello di Ritorno al Futuro (i cambiamenti al passato modificano il presente in tempo reale per la protagonista, senza la creazione di un universo parallelo), The Call riesce comunque a svettare grazie a una sceneggiatura molto solida concentrata totalmente sull'intreccio, oltre che a recitazione e regia di ottimo livello.
Dopo un primo atto giocato su ritmi dilatati, necessario a introdurre le protagoniste e tutti i concetti base, il film letteralmente esplode nel secondo atto, dopo il grande colpo di scena (purtroppo svelato nella sinossi italiana della pellicola su Netflix). Da quel momento, il film si trasforma in un thriller violento, tesissimo e amaro, che non risparmia colpi allo stomaco dello spettatore. The Call è uno dei migliori thriller degli ultimi anni, che riesce a nascondere brillantemente i propri difetti (in particolare la coerenza del loop temporale non è il massimo, pesandoci a mente fredda, così come una certa, esagerata, resilienza del villain) e che mantiene lo spettatore incollato alla poltrona per 110 minuti. Da vedere.
The Call è un film thriller coreano trasmesso in streaming su Netflix.
Malignant (Recensione)
Madison (interpretata da Annabelle Wallis), è una donna incinta, incastrata in un matrimonio con un marito violento. Dopo l'ennesima lite, che le causa una pericolosa commozione cerebrale e la perdita del bambino, il marito viene ucciso da un misterioso assassino che ha una connessione con la stessa Madison. Ogni volta che l'assassino colpisce, la donna vede tutto attraverso gli occhi dell'omicida. Parlando con la madre adottiva, Madison scopre che, da piccola, aveva un pericoloso amico immaginario, Gabriel, che le faceva compiere brutte azioni. È possibile che l'amico immaginario fosse in realtà una presenza maligna tornata a compiere atti efferati?
Uscito in piena pandemia e passato abbastanza inosservato,
Malignant, il ritorno di
James Wan all'horror dopo le scampagnate motoristiche e supereroistiche, merita invece decisamente attenzione. Il primo atto del film è, in pratica, un grosso e riuscitissimo omaggio al cinema di
Dario Argento (con tanto di inquadratura in soggettiva con le mani guantate che impugnano il coltello), regista che è stato fondamentale per
James Wan (ricordiamo che la sua ossessione per marionette e pupazzi arriva direttamente dalla visione di
Profondo Rosso). Dopo un secondo atto più votato allo sviluppo dell'intreccio
[chi è veramente Gabriel e qual è il suo legame con Madison?], il terzo atto esplode in una delle scene più violente, sanguinolente, insensate e sopra le righe viste negli ultimi anni. Un vero e proprio delirio totalmente inaspettato, che rende
Malignant uno dei film horror più sorprendenti e divertenti degli ultimi anni.
È giusto chiarire che siamo in pieno territorio b-movie, per quanto di classe, viste le ottime doti tecniche del regista di origine malese e che il film, oltre alla già citata ispirazione dal cinema di
Dario Argento, riprende senza vergogna l'idea portante di uno dei libri più famosi di
Stephen King, oltre a un paio di storyline viste nei fumetti degli
X-Men. Insomma, niente di particolarmente originale, ma la maestria di
Wan nel gestire tensione, inquadrature e ritmo
è tale che
Malignant risulta essere uno dei film horror più riusciti e folli degli ultimi anni, nonostante la prestazione un po' robotica di
Annabelle Wallis e un finale tutto sommato banalotto. Una pellicola perfetta per la sera più stregata dell'anno!
Malignant è un film horror trasmesso in streaming su Netflix.
La pellicola è inoltre disponibile per il noleggio e acquisto in digitale presso i principali store VOD ed è disponibile in formato fisico presso i maggiori store online.
Bonus! Trick R' Treat (La Vendetta di Halloween - Recensione)
Nonostante quella di realizzare film horror legati a particolari feste (ne abbiamo un ottimo esempio nella prima recensione di questo articolo) sia pratica comune, è abbastanza incredibile come, per anni, non ci fosse una pellicola che celebrasse degnamente Halloween. Per carità, una delle più famose saghe porta quel nome, ma, a parte il fatto che nel primo film Michael Myers compisse i suoi delitti proprio quel giorno, non è che il legame fosse così stretto [tranne nella terza pellicola, che è però notoriamente un corpo estraneo alla saga di Michael]. Questo vuoto è stato colmato nel 2007 da Trick R' Treat di Michael Dougherty [Nota: in Italia è stato scelto il banalissimo titolo La Vendetta di Halloween], una pellicola antologica basata su quattro storie differenti ambientate nella stessa cittadina e che si svolgono durante la stessa notte di Halloween.
A essere vincente è l'approccio volutamente leggero e ironico, nonché la struttura stessa delle storie, tutte con riusciti finali a sorpresa che richiamano volutamente i mitici fumetti della EC Comics. Insomma, un classico film da popcorn, divertentissimo e sopra le righe.
Ma, soprattutto, c'è lui, Sam, un diabolico mostriciattolo che rappresenta la personificazione della festa stessa di Halloween, pronto a punire chi non rispetta le tradizioni: grazie a un design azzeccatissimo e a un'attitudine alquanto pestifera, Sam è diventato in breve un'icona nel genere horror, almeno negli States. Già, perché in America la pellicola, nonostante non sia stata distribuita nei cinema, ha piano piano guadagnato una status di culto, e la sua visione il 31 ottobre è divenuta quasi un rito per molti appassionati. Una sorte che la pellicola non ha avuto purtroppo in Italia, dove rimane un'opera pressoché sconosciuta, tanto da risultare introvabile sia in digitale VOD che in formato fisico. Un vero e proprio peccato, dal momento che Trick R' Treat è davvero una pellicola deliziosa (al pari del successivo film di Michael Dougherty dedicato questa volta al Natale, ovvero l'ottimo Krampus), meritevole di allietare ogni anno al serata del 31 ottobre. In attesa del già annunciato e più volte rimandato sequel, che potrebbe dare al mostriciattolo Sam la notorietà che merita anche all'estero.
Trick R' Treat (La Vendetta di Halloween) non è disponibile né in streaming né in VOD digitale. Il DVD italiano non è mai stato ristampato, ma si può trovare usato a prezzi tutto sommato accettabili. Tramite siti specializzati, è possibile recuperare invece l'edizione inglese in formato Blu-Ray.
Commenti
Posta un commento