Quando, dopo una pausa di alcuni anni, la Disney annunciò la presenza di un panel dedicato al Marvel Cinematic Universe [MCU da questo momento] all'interno della San Diego Comic Con, era chiaro che qualcosa di grosso bollisse in pentola. Nessuno però si sarebbe potuto immaginare la portata delle sorprese in arrivo che, di fatto, segnano una netta inversione a U nella gestione del MCU [scusate l'involontaria assonanza]: una vera e propria "restaurazione" che sancisce il fallimento della strategia post-Avengers Endgame e dei progetti dell'ex-CEO Disney Bob Chapek, silurato nel 2022 dopo appena due anni alla guida del colosso dell'entertainment. È quindi un buon momento per fare il punto della situazione, capire cosa sia andato veramente storto [evitando, se possibile di ribadire i concetti espressi nei precedenti articoli riguardanti Fase 4 e 5] e perché l'attuale CEO Bob Iger abbia acconsentito a spese veramente folli pur di fare rientrare Robert Downey Junior e i fratelli Russo all'ovile.
Gli Annunci del Comic Con
Aldilà dell'attività promozionale relativa ai prossimi due film appartenenti al MCU, ovvero Captain America: Brave New World e Thunderbolts* [l'asterisco è parte del titolo], la partecipazione della divisione cinematografica Marvel a San Diego sarà ricordata per le tre bombe lanciate:- Il prossimo film degli Avengers, in uscita nel 2026, non si intitolerà più Avengers: The Kang Dynasty, ma Avengers: Doomsday. Un semplice cambio di titolo? Assolutamente no, visto che la mossa implica che tutti i piani relativi a rendere Kang il villain principale della Fase 6 sono stati buttati nel cestino, facendo divenire il Dottor Destino [Nota: non si sa ancora se i traduttori italiani opteranno per mantenere il nome originale Doctor Doom o utilizzeranno il nome con cui è sempre stato conosciuto nelle edizioni italiane dei fumetti], che sarà con tutta probabilità introdotto con il film dei Fantastici Quattro attualmente in lavorazione, il nuovo cattivo contro cui si scaglieranno i rinnovati Avengers.
- A dirigere e produrre i due film degli Avengers torneranno i fratelli Anthony e Joseph Russo, artefici del successo epocale di Infinity War e Endgame. Una mossa totalmente inaspettata, visto che il duo aveva abbandonato il MCU e aveva dichiarato di volersi dedicare ad altri progetti con la loro casa di produzione AGBO.
- Ad interpretare il Dottor Destino sarà Robert Downey Junior, fresco vincitore dell'Oscar con Oppenheimer, che, dopo mesi di speculazioni e dichiarazioni sibilline, torna ufficialmente nel MCU passando da eroe simbolo a villain principale.
Tre annunci davvero inattesi [Nota: il fatto che RDJ fosse in trattative per il ruolo era stato timidamente previsto da un leaker, ma sembrava più una sparata; la notizia del ritorno dei Russo era stata anticipata online un paio di giorni prima] che cambiano radicalmente il futuro del MCU e che, in qualche modo, segnano il fallimento della Fase 4 e 5 nel plasmare il futuro dell'universo cinematografico a favore di una vera e propria "restaurazione".
I Retroscena
Questo Articolo sul sempre ottimo portale BadTaste, spiega bene come è stato possibile convincere RDJ e i Fratelli Russo a tornare. Non sorprendentemente la risposta è: una badilata di soldi! Per quanto riguarda RDJ non si hanno cifre ufficiali, ma si vocifera superiore ai 100 milioni di dollari, a cui si aggiungono una serie di agevolazioni e trattamenti di favore (incluso un jet privato a sua disposizione) e, ovviamente, una percentuale dei guadagni dei due film degli Avengers. Oltre a questo, l'attore avrebbe posto la condizione fondamentale della presenza dei Russo in cabina di regia, che ha di fatto estromesso il pur bravo Shawn Levy (che gli insider davano al momento fino a quel momento favorito per dirigere i kolossal). Per i due registi di origine italiana si parla di 80 milioni di cachet, più la possibilità di co-produrre le pellicole con la loro casa AGBO; una concessione alquanto significativa, visto che tutti i film e le serie appartenenti al MCU erano state prodotte totalmente all'interno dei Marvel Studios e che comporterà una lauta fetta di incassi nel (probabile) caso di successo.
Insomma, la Disney pagherà una cifra intorno ai 200 milioni, a cui si aggiungeranno altre probabili centinaia in proporzione al successo delle pellicole. Una cifra "monstre", che ben sottolinea quanto il ritorno di RDJ fosse visto dalla dirigenza (in particolare dal CEO Bob Iger) come assolutamente fondamentale per invertire la rotta e riportare il MCU ai fasti di 5 anni prima, quando Endgame fece (per qualche mese) il record di incassi assoluto.
Insomma, la Disney pagherà una cifra intorno ai 200 milioni, a cui si aggiungeranno altre probabili centinaia in proporzione al successo delle pellicole. Una cifra "monstre", che ben sottolinea quanto il ritorno di RDJ fosse visto dalla dirigenza (in particolare dal CEO Bob Iger) come assolutamente fondamentale per invertire la rotta e riportare il MCU ai fasti di 5 anni prima, quando Endgame fece (per qualche mese) il record di incassi assoluto.
Allarme Rosso
I motivi dietro queste scelte sono facilmente rintracciabili nell'andamento al box office delle produzioni appartenenti al MCU. Nella Fase 4 solo una pellicola, Spiderman No Way Home, aveva superato il miliardo di dollari di incassi (sfiorando i due), mentre due delle altre uscite si erano attestate su risultati più che onorevoli (Doctor Strange 2 e Black Panther 2, comunque distante dai risultati del primo). Più contradditorio il risultato di Thor: Love and Thunder (comunque vicino agli 800 milioni), contando che si trattava di un Avenger, mentre sono stati indubbiamente delle delusioni i risultati di Black Widow, Eternals e Shang Chi, anche se sono difficili da interpretare alla luce della pandemia e della decisione di Bob Chapek di farli uscire in day and date al cinema e in streaming su Disney+. Insomma, anche se non disastrosa, la Fase 4 aveva comunque fatto suonare alcuni campanelli di allarme sul successo e sulla tenuta di questo universo cinematografico, facendo temere una certa noia e disinteresse del pubblico dopo Endgame (situazione peggiorata dalla messe di serie TV uscite per aiutare il lancio di Disney+, dal successo piuttosto altalenante).
Con la Fase 5 i campanelli sono diventati sirene da allarme rosso. Prima Ant-Man and the Wasp: Quantumania si rivelò una delusione al box office, con poco meno di 500 milioni globali: aldilà del mero dato numerico, il flop si rivelò significativo in quanto il villain principale della pellicola era Kang, ovvero il personaggio che doveva fungere da grande cattivo della Fase 6 segno che, probabilmente, i piani a lungo termine erano da rivedere. Se Guardians of the Galaxy Vol. 3 aveva ottenuto buoni risultati, abbastanza in linea con i precedenti, il disastro totale è arrivato prima in streaming con la serie Secret Invasion (la serie meno vista del MCU su Disney+ a fronte di un budget altissimo) e poi al cinema con The Marvels, primo vero e proprio flop fragoroso del MCU (poco più di 200 milioni di dollari globali, neanche sufficienti a coprire il budget), sequel di un film che aveva superato invece il miliardo. Certo, poi Deadpool and Wolverine avrebbe rimesso a posto le cose, superando nuovamente il miliardo e segnando record di incassi per una pellicola vietata ai minori, ma è chiaro che si tratta di un caso molto particolare, un film evento che riuniva due personaggi popolarissimi e che era quasi totalmente avulso dal resto del MCU.
Insomma, considerando solo i film più propriamente legati alla saga degli Avengers, era chiaro che negli ultimi 5 anni la parabola era discendente e che la rotta doveva essere invertita prima che il pubblico perdesse interesse, ancora di più con i rivali della DC pronti a ripartire da zero sotto la guida di James Gunn.
Con la Fase 5 i campanelli sono diventati sirene da allarme rosso. Prima Ant-Man and the Wasp: Quantumania si rivelò una delusione al box office, con poco meno di 500 milioni globali: aldilà del mero dato numerico, il flop si rivelò significativo in quanto il villain principale della pellicola era Kang, ovvero il personaggio che doveva fungere da grande cattivo della Fase 6 segno che, probabilmente, i piani a lungo termine erano da rivedere. Se Guardians of the Galaxy Vol. 3 aveva ottenuto buoni risultati, abbastanza in linea con i precedenti, il disastro totale è arrivato prima in streaming con la serie Secret Invasion (la serie meno vista del MCU su Disney+ a fronte di un budget altissimo) e poi al cinema con The Marvels, primo vero e proprio flop fragoroso del MCU (poco più di 200 milioni di dollari globali, neanche sufficienti a coprire il budget), sequel di un film che aveva superato invece il miliardo. Certo, poi Deadpool and Wolverine avrebbe rimesso a posto le cose, superando nuovamente il miliardo e segnando record di incassi per una pellicola vietata ai minori, ma è chiaro che si tratta di un caso molto particolare, un film evento che riuniva due personaggi popolarissimi e che era quasi totalmente avulso dal resto del MCU.
Insomma, considerando solo i film più propriamente legati alla saga degli Avengers, era chiaro che negli ultimi 5 anni la parabola era discendente e che la rotta doveva essere invertita prima che il pubblico perdesse interesse, ancora di più con i rivali della DC pronti a ripartire da zero sotto la guida di James Gunn.
Il Fallimento dell'Era Chapek
Non c'è dubbio che questa "Restaurazione" certifichi a tutti gli effetti il fallimento della strategia plasmata da Bob Chapek, il CEO che aveva sostituito Bob Iger alla guida di Disney nel 2020. Certo, trovarsi alla guida di una delle più grandi aziende di entertainment giusto un mese prima dell'arrivo della pandemia (con tra l'altro il costante fiato dell'ex CEO Iger sul collo, che di fatto non se ne andò mai dall'azienda su richiesta di alcuni dei maggiori azionisti) è sicuramente una grossa attenuante, contando quanto la gestione dei parchi sia una voce molto rilevante nel bilancio Disney.
Detto questo, non c'è dubbio che il credere che lo streaming (e quindi il lancio di Disney+) fosse l'unico futuro possibile, a scapito della presenza nei cinema, è stato un errore fatale per Chapek, che spiega, in parte, i grossi problemi che il MCU sta attraversando. Il diktat dell'ex-CEO (silurato nel 2022 con il ritorno di Bob Iger) era infatti quello di aumentare esponenzialmente il numero di produzioni (18 tra film e serie tv nella Fase 4) per rimpolpare il catalogo di Disney+, fattore che ha portato grosse grane produttive. Innanzitutto lo staff di Kevin Feige si è trovato impossibilitato a gestire efficacemente la messe di progetti, portando a palesi problemi di sceneggiatura, trame e continuità, facendo diminuire la qualità media dei prodotti. A questi si sono aggiunti i palesi guai a livello di effetti speciali (ne avevano parlato QUI) e budget che spesso sono lievitati oltre il livello di guardia.
Detto questo, non c'è dubbio che il credere che lo streaming (e quindi il lancio di Disney+) fosse l'unico futuro possibile, a scapito della presenza nei cinema, è stato un errore fatale per Chapek, che spiega, in parte, i grossi problemi che il MCU sta attraversando. Il diktat dell'ex-CEO (silurato nel 2022 con il ritorno di Bob Iger) era infatti quello di aumentare esponenzialmente il numero di produzioni (18 tra film e serie tv nella Fase 4) per rimpolpare il catalogo di Disney+, fattore che ha portato grosse grane produttive. Innanzitutto lo staff di Kevin Feige si è trovato impossibilitato a gestire efficacemente la messe di progetti, portando a palesi problemi di sceneggiatura, trame e continuità, facendo diminuire la qualità media dei prodotti. A questi si sono aggiunti i palesi guai a livello di effetti speciali (ne avevano parlato QUI) e budget che spesso sono lievitati oltre il livello di guardia.
L'Arroganza del Brand
Aldilà delle questionabili scelte strategiche di Chapek, non c'è dubbio che i dirigenti che gestiscono il MCU (Kevin Feige in primis) abbiano peccato decisamente in arroganza, credendo che il brand fosse praticamente invincibile e che il pubblico avrebbe accettato e apprezzato qualunque cosa uscita con il logo Marvel nei titoli di testa, in particolare per quanto riguarda la frammentarie serie uscite su Disney+. Questo ha portato a una serie di uscite dalla qualità questionabile e spesso non troppo a fuoco, fino ad arrivare a situazioni come quella del già citato The Marvels, dove, accanto a una protagonista ben nota (la Captain Marvel interpretata da Brie Larson), c'erano la comprimaria dello show Wandavision e la protagonista di un'altra serie TV (Ms. Marvel) rivolta a un pubblico adolescenziale. Credere che il grande pubblico non solo conoscesse perfettamente i personaggi (presentati nel film senza troppi preamboli), ma fosse anche interessato alle loro avventure è stata una grossa presunzione di arroganza, sicuramente uno dei fattori alla base del flop economico.
Bye Bye Kang
Come confermato da alcuni insider, dopo Endgame il team produttivo guidato da Kevin Feige non aveva ancora stabilito quale sarebbe stata la direzione generale del MCU e, in particolare, quale sarebbe stata la trama che avrebbe portato ai due film degli Avengers nel 2026. Non è difficile capire come i Celestiali introdotti in The Eternals (esseri cosmici di indicibile potenza) e la stessa Scarlet Witch iperpotenziata vista in Wandavision, fossero dei candidati papabili come villain principali, ma, alla fine, fu lo stesso Feige ad optare per Kang, convinto dalla prestazione di Johnathan Majors nella serie dedicata a Loki. Per una volta, la scelta del buon Kevin si è rivelata alquanto errata, in quanto il personaggio (o, meglio, le sue varianti) non hanno mai convinto il pubblico.
Il suo esordio nella prima stagione di Loki nella variante di Colui che Rimane è stato tutt'altro che scintillante, dal momento che, sostanzialmente, il personaggio non fa altro che parlare ininterrottamente per 45 minuti per spiegare per filo e per segno le regole del multiverso Marvel: è chiaro che Johnathan Majors faccia di tutto per rendere il personaggio interessante caricando tantissimo la sua recitazione, ma nemmeno lui può salvare il villain dalla marea di "exposition".
Ancora peggio va con la seconda apparizione in Ant-Man 3, dove finalmente vediamo Kang all'opera con tanto di costume classico: purtroppo anche qui il villain si è rivelato una totale delusione. Un piatto clone di Darth Vader senza carisma e con motivazioni risibili che viene sconfitto da uno degli eroi meno potenti del MCU; così è difficile credere che possa dare del filo da torcere agli Avengers, nonostante le infinite varianti.
Il suo esordio nella prima stagione di Loki nella variante di Colui che Rimane è stato tutt'altro che scintillante, dal momento che, sostanzialmente, il personaggio non fa altro che parlare ininterrottamente per 45 minuti per spiegare per filo e per segno le regole del multiverso Marvel: è chiaro che Johnathan Majors faccia di tutto per rendere il personaggio interessante caricando tantissimo la sua recitazione, ma nemmeno lui può salvare il villain dalla marea di "exposition".
Ancora peggio va con la seconda apparizione in Ant-Man 3, dove finalmente vediamo Kang all'opera con tanto di costume classico: purtroppo anche qui il villain si è rivelato una totale delusione. Un piatto clone di Darth Vader senza carisma e con motivazioni risibili che viene sconfitto da uno degli eroi meno potenti del MCU; così è difficile credere che possa dare del filo da torcere agli Avengers, nonostante le infinite varianti.
Ultima apparizione nella seconda stagione di Loki, dove appaiono due varianti. Victor Timely, inventore al contempo cialtrone e geniale di inizio novecento che appare più come una macchietta giusto funzionale alla trama, mentre la seconda apparizione della variante Colui che Rimane è l'unico momento in cui si intuiscono le potenzialità del personaggio. Troppo poco e troppo tardi, con il villain che non ha mai convinto il pubblico e la cui popolarità non si avvicina neanche lontanamente a quella di Thanos, senza dimenticare il fatto che le storyline fumettistiche riguardanti Kang sono generalmente alquanto complesse e cervellotiche da trasporre.
Il licenziamento di Johnathan Majors (a seguito di una condanna per violenza domestica) è quindi l'ultimo chiodo sulla bara del personaggio e di tutto l'arco narrativo, nonostante un recasting fosse possibile e credibile, vista la natura del villain. Ma è chiaro che il ritorno di Robert Downey Junior abbia cambiato (fortunatamente) i piani in casa Marvel, destinando il conquistatore interdimensionale all'oblio.
Il Futuro?
Dopo i roboanti annunci del Comic Con cosa dobbiamo attenderci nel futuro del MCU? Impossibile dirlo al momento, ma sicuramente adesso c'è una direzione e una strategia precisa, ovvero quella di diminuire nettamente il numero di produzioni e di concentrarsi sui personaggi e sugli attori più famosi. È chiaramente difficile fare previsioni, anche perché la formazione degli Avengers che apparirà nelle due pellicole del 2026 sarà in gran parte dipendente dallo stato dei contratti degli attori (con la Disney che probabilmente staccherà lauti assegni per fare tornare gli Avengers originali disponibili), ma possiamo dire da subito che i Fantastici Quattro, che saranno introdotti l'anno prossimo, saranno centrali nei nuovi sviluppi del MCU così come è prevedibile che il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch sarà probabilmente il nuovo leader degli Avengers. È anche probabile una certa differenziazione tra prodotti cinematografici e serie destinate a Disney+ (già peraltro sancita dalla rinascita della sezione Mavel Television), evitando di legare troppo i primi ai secondi.
Quello che è sicuro è che il ritorno di RDJ e dei Russo ha riportato istantaneamente entusiasmo e curiosità verso un universo che rischiava di scivolare lentamente verso l'oblio e già questo è un risultato importante: non è un caso se gli unici due veri successi della Fase 4 e 5 (Spiderman e Deadpool) siano arrivati da film che sono stati percepiti come veri e propri eventi.
Quello che è sicuro è che il ritorno di RDJ e dei Russo ha riportato istantaneamente entusiasmo e curiosità verso un universo che rischiava di scivolare lentamente verso l'oblio e già questo è un risultato importante: non è un caso se gli unici due veri successi della Fase 4 e 5 (Spiderman e Deadpool) siano arrivati da film che sono stati percepiti come veri e propri eventi.
I Prossimi Progetti
Prima di chiudere questo lungo articolo, facciamo un piccolo riepilogo dei progetti in arrivo nei prossimi mesi, che chiuderanno la Fase 5 e daranno il via alla Fase 6. Iniziamo dai film:
- Captain America: Brave New World. Il quarto film dedicato a Captain America, non promette affatto bene, contando che Anthony Mackie non è mai riuscito a imporsi come sostituto di Chris Evans e la trama che mischia politica e complotti non sembra nulla di troppo interessante. A salvare la pellicola potrebbe essere Harrison Ford, che ha sostituito il compianto William Hurt come Generale Ross e che sarà uno dei villain del film (in versione Hulk Rosso, ovviamente); tra l'altro il buon Harrison, solitamente molto distaccato nella promozione dei suoi film, ha mostrato un inaspettato entusiasmo per il ruolo.
- Thunderbolts*. Aldilà del cast (generalmente eccellente, comunque), non si sa ancora praticamente nulla riguardo trama e possibile tono della pellicola, parecchio rischiosa vista la presenza di tanti personaggi di seconda fascia. Di certo molta responsabilità ce l'avrà il marketing: il sospetto è che tenterà di venderlo come un epigono dei Guardiani della Galassia, una scelta che rischia di essere molto controproducente.
- Fantastic Four: First Steps. Anche qui, massimo riserbo sulla trama, ma, dalle anticipazioni dei soliti insider e dalle prime immagini promozionali, pare che il film sarà ambientato in un universo alternativo negli anni '60, scelta quantomeno curiosa. Di certo il casting molto azzeccato (soprattutto Pedro Pascal, idolo assoluto del pubblico geek) e la probabilissima prima apparizione del Dottor Destino di RDJ contribuiscono a generare molte aspettative nei confronti di questa pellicola.
- Blade. Nonostante fosse stata annunciata molti anni fa e nonostante un attore di altissimo profilo come Mahershala Ali, la pellicola dedicata al mezzo-vampiro Blade è un vero e proprio mistero, bloccata in un limbo produttivo da cui non si capisce se uscirà mai. Dopo l'abbandono del regista Yann Demange e con uno script passato da almeno 5 sceneggiatori differenti, è chiaro che il progetto è fortemente a rischio cancellazione.
Queste invece le serie televisive (escludendo i progetti animati) in sviluppo:
- Agatha All Along. Lo spin-off di Wandavision dedicato alla strega Agatha Harkness (interpretata dalla bravissima Kathryn Hahn) è un progetto sicuramente particolare, ma che sembra avere buone potenzialità, soprattutto per la commistione tra tematiche horror e commedia. Molto dipenderà dal coraggio e dalla libertà creativa, con la paura che possa poi sgonfiarsi sul finale e tornare nei classici territori Marvel.
- Daredevil: Born Again. Nonostante sia molto atteso il ritorno di Charlie Cox nei panni di Daredevil dopo la memorabile serie trasmessa originariamente su Netflix, il reboot del personaggio è stato molto problematico. La prima versione di Daredevil: Born Again, esattamente come Echo, pare fosse un totale disastro [voci non confermate parlavano di uno show ambientato prevalentemente nei tribunali con poca azione], tanto da spingere Kevin Feige a ordinare una radicale riscrittura, con tantissime riprese aggiuntive e scene girate ex-novo. È chiaro che le sensazioni non possono essere positive, ma la forza dei personaggi e del cast è tale da avere almeno un minimo di ottimismo.
- Ironheart. Sulla serie con protagonista Riri Williams, la giovanissima e geniale inventrice presentata nel secondo film di Black Panther, si sa molto poco. Non è difficile immaginare che la serie possa presentare un tono e tematiche più adolescenziali/young adult. Per il resto è difficile capire se il personaggio interpretato da Dominique Thorne abbia le spalle abbastanza larghe da reggere il peso di un'intera serie.
- Visione. La serie dedicata a Visione fu annunciata nel 2022, ma è entrata attivamente in sviluppo solo negli ultimissimi mesi. Oltre al protagonista Paul Bettany, è già stato confermato il ritorno di James Spader nel ruolo di Ultron, fattore che potrebbe avere interessanti implicazioni in vista dei due Avengers.
In Conclusione
Una cosa è certa: quando Bob Iger rilascia dichiarazioni, non lo fa mai a sproposito. Giusto il tempo di chiarire che, a partire dal 2025, ci saranno massimo due serie TV e 3 film all'anno e che in casa Marvel ci si concentrerà maggiormente sui sequel e sui personaggi più famosi, ed ecco arrivare le bombe dei ritorni di RDJ e dei fratelli Russo, scelte che confermano totalmente la nuova linea dettata dal CEO. Di certo questi annunci (uniti al grande successo di Deadpool and Wolverine) hanno riportato temporaneamente il sereno sul Marvel Cinematic Universe dopo anni parecchio complessi. Non resta che aspettare le prossime opere; e chissà che non ci siano altre roboanti sorprese in arrivo!
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