Scott Pilgrim: La Serie (Recensione)

 La locandina della serie Netflix dedicata a Scott Pilgrim

Nota Importante: Questo articolo contiene sicuramente alcuni SPOILER sulla serie animata di Scott Pilgrim arrivata negli ultimi mesi su Netflix: per quanto possibile, tenterò di non svelare troppo sulle (tante) sorprese presenti nella miniserie, ma è comunque consigliato leggere questo articolo solo dopo la visione. Per contro, l'articolo contiene sicuramente SPOILER importanti sul fumetto originale e sul suo adattamento cinematografico, in quanto necessari per inquadrare al meglio questo nuovo prodotto. Grazie.

Emblema del fumetto indipendente americano, icona generazionale per i cosiddetti millenial, incredibile e irripetibile caso editoriale, amatissimo film di culto e anche videogioco picchiaduro in stile retro/16-bit di buon successo, recentemente rimasterizzato. Scott Pilgrim è tutto questo e, a 20 anni esatti dall'uscita del primo volumetto nelle librerie americane, ha ottenuto l'onore di una miniserie animata su Netflix, che ha il compito di adattare la serie originale, con alcune sorprese, come (furbescamente) anticipato dal creatore Bryan Lee O' Malley (maggiori dettagli QUI). Se le premesse non erano molto incoraggianti, con il rischio concreto di un nostalgico tour della memoria dominato dal fanservice, Scott Pilgrim: La Serie [Scott Pilgrim Takes Off il titolo originale] si è invece dimostrato un prodotto ottimamente confezionato, coraggioso, sorprendente e davvero riuscito. Insomma, la stella di Scott Pilgrim, a due decenni dall'esordio e 14 anni dalla sua conclusione, è ancora brillantissima.

Una scena tratta dal primo episodio della seria animata dedicata a Scott Pilgrim

La Trama (Senza Svelare Troppo...)

Anni '90, Toronto (Canada). Scott Pilgrim è un pigro ragazzo ventitreenne, senza lavoro, con una band alternative rock di modestissimo successo, e che scrocca l'affitto al suo coinquilino, Wallace Wells, alquanto tagliente e sarcastico, nonché dichiaratamente gay. Scott ha una relazione platonica con la frizzante diciassettenne Knives Chau, che in realtà sfrutta solo per paura della solitudine e per la quale non corrisponde affatto i sentimenti di amore. 
Una notte, Scott sogna una misteriosa e affascinante ragazza, che poi incontra casualmente a una festa: la ragazza si chiama Ramona Flowers, ha un passato alquanto nebuloso ed è dotata di poteri: la sua presenza nei sogni di Scott non è casuale, in quanto lei utilizza la mente del ragazzo come passaggio interdimensionale (!) tra due luoghi per facilitare il suo lavoro come corriere per Netflix quando ancora era un servizio di noleggio a distanza di DVD.
Dopo essere riuscito a ottenere un appuntamento con Ramona, Scott si innamora perdutamente della ragazza e le propone di mettersi insieme (senza avere però prima rotto con Knives). Quello che Scott non immagina è che dovrà combattere tutti i 7 ex-fidanzati e fidanzate della ragazza prima di iniziare una relazione con lei. Quando, però, arriva il turno di affrontare il primo degli ex malvagi, Matthew Patel, accade qualcosa di totalmente inaspettato [per chi ha letto il fumetto o visto il film, ovviamente] e toccherà a Ramona indagare per capire cosa sia realmente successo quella sera... 

Un'immagine pubblicitaria con il casto del fumetto Scott Pilgirm

Un Fumetto Leggendario

Creato nel 2010 dall'autore canadese Bryan Lee O' Malley, Scott Pilgrim è un fumetto indipendente che è divenuto un vero e proprio caso editoriale, in tempi di cui il mercato fumettistico americano era ancora saldamente in mano a Marvel e DC Comics ed era ancora nella fase iniziale dell'esplosione che sarebbe avvenuta più avanti. Le ragioni di un successo così epocale sono molteplici: innanzitutto l'autore canadese ha optato per un approccio trasversale, puntando tutto sull'ibridazione di generi.
Nonostante (per sua stessa ammissione) la scarsa conoscenza del mondo dei manga da parte Bryan Lee O' MalleyScott Pilgrim si presenta come un assurdo pastiche che unisce le tipiche tematiche da manga Battle Shōnen (la relazione tra due personaggi può avere successo solo dopo innumerevoli battaglie), all'artigianalità e alla totale libertà creativa del fumetto indipendente americano, condendo il tutto con chiari riferimenti al mondo dei fumetti supereroistici e dei videogiochi dell'era 8-bit e 16-bit. Insomma, un'opera che riesce nel difficilissimo compito di riuscire a piacere a un pubblico eterogeneo e trasversale, qualcosa che era molto raro nel mercato fumettistico americano, solitamente molto incasellato e rigido.

Una tavola tratta dalla graphic novel di Scott Pilgirm

A questo si aggiunge l'intuizione geniale del citazionismo onnipresente, ma mai invasivo, con le pagine che esplodono di piccoli e grandi riferimenti a fumetti, videogiochi e film e che anticipano di qualche anno il trend della nostalgia che avrebbe poi monopolizzato l'immaginario comune.
Altro fattore vincente è lo sfruttamento della libertà creativa: l'autore canadese decide infatti di non porsi alcun limite, arrivando a mettere in scena situazioni assurde e sopra le righe, che rendono la narrazione totalmente imprevedibile, senza mai per questo risultare fuori contesto o, peggio, utilizzate come comode scappatoie per portare avanti a scossoni la trama, che invece ha un suo preciso svolgimento.

Ma, soprattutto, sono i personaggi a fare la differenza: Bryan Lee O' Malley riesce a plasmare personaggi realistici e vitali (per quanto indubbiamente estremi) con i quali i lettori hanno subito trovato una grande connessione, tanto da fare divenire Scott Pilgrim una vera e propria icona generazionale per i millenial, come perfettamente spiegato da Questo Articolo sul solito, ottimo, portale Fumettologica.
Menzione d'onore anche per i disegni: se, ancora una volta, è l'influenza dei manga quella più visibile, non si può non notare come l'autore canadese sia riuscito a unire perfettamente quest'ispirazione (in particolare nelle potenti e riuscite scene d'azione) con un approccio più cartoonistico e schizzato, tipico invece del fumetto indipendente americano.

Grazie a tutte queste caratteristiche, Scott Pilgrim, riesce a diventare prima un'opera di culto e poi un successo travolgente per il fumetto indipendente americano (la prima versione della graphic novel uscì per Oni Press, piccola casa editrice del Maine), soprattutto quando Bryan Lee O' Malley strinse un accordo con Harper Collins, una delle più importanti case editrici statunitensi, per le successive ristampe. 

Scott Pilgrim è disponibile come miniserie (nell'originale bianco e nero o in versione ricolorata) in sei volumi nei maggiori store online di libri ed ebook in versione inglese (per Oni Press) e italiana, per Rizzoli Lizard. Il volume è anche disponibile in fumetteria e nelle librerie di varia, ovviamente. 

Un particolare della locandina del film Scott Pilgrim vs. the World

Un Film Riuscito, un Fragoroso Flop

Il successo travolgente di Scott Pilgrim ha fatto subito drizzare le orecchie di Hollywood, che ha preso i diritti della miniserie quando non era ancora conclusa, affidando l'adattamento a Edgar Wright, regista e sceneggiatore britannico che si era fatto notare con gli ottimi Shaun of the Dead e Hot Fuzz, una scelta davvero azzeccata. Lo stile del regista britannico, fatto di dialoghi fulminanti, grande ritmo, stacchi ipercinetici, citazioni a go-go e un certo gusto pop, era assolutamente perfetto per adattare le avventure di Scott sul grande schermo, cosa che ha poi brillantemente confermato.

Affidandosi a un cast di attori emergenti, ma non ancora famosi (si segnalano Chris Evans e Brie Larson - prima che divenissero delle star negli Avengers - Anna Kendrick e Aubrey Plaza, oltre ai protagonisti Michael CeraMary Elizabeth Winstead), Wright azzecca perfettamente il tono pop, meta e assurdo della pellicola (con tanto di onomatopee su schermo), riuscendo a condensare tutta la storia in meno di due ore senza rinunciare alle battaglie epiche e caratterizzando al meglio i propri personaggi.
 
Unico vero problema è che Edgar Wright ha scritto la sceneggiatura prima di sapere come sarebbe andato a finire il fumetto, arrivando così a un finale diametralmente opposto: se nella graphic novel Scott può finalmente vivere la sua storia d'amore con Ramona, nel finale originale concepito dal regista britannico sulla base dei primi volumetti, Scott sconfigge sì i 7 ex di Ramona, ma alla fine si accorge di avere molta più sintonia con Knives Chau, tornando quindi con lei. Un finale che, complice anche la travolgente simpatia e il carisma dell'interprete di Knives, Ellen Wong, ha perfettamente senso, contando che Ramona è invece un oggetto misterioso all'interno della pellicola, affascinante, ma chiusa in se stessa. Un finale a cui invece si è opposto Bryan Lee O' Malley, che da sempre ritiene il suo protagonista Scott una persona non così positiva e che, secondo lui, avrebbe sminuito il personaggio di Knives, che non meritava di tornare con una persona meschina che ha mentito e l'ha tradita. 

Un'immagine promozionale dell'adattamento cinematografico di Scott Pilgrim

Così, dopo avere accarezzato un finale sconvolgente che avrebbe rivelato Scott come un serial killer schizofrenico (!) che si è creato una realtà virtuale per sfuggire dal senso di colpa (!!), Edgar Wright ha optato per seguire il finale voluto dall'autore canadese, con Scott e Ramona insieme, finale che però appare alquanto affrettato e appiccicato nella pellicola. Aldilà di questi difetto, Scott Pilgrim VS. the World (questo il nome del film) è un'adattamento pienamente riuscito, che riesce a catturare pienamente lo spirito assurdo e anarchico del fumetto, graziato da una regia perfetta e da un cast di ottimo livello. 
Tutti fattori che, purtroppo, non si tradussero in un successo al botteghino. La pellicola, infatti, incassò solo 47 milioni di dollari (fonte: BoxOfficeMojo) a fronte di un budget dichiarato di 85 (escluse le spese di marketing), rivelandosi un sonoro flop.
I motivi? Sicuramente il film era alquanto difficile da pubblicizzare e il marketing non riuscì a rendere il film appetibile anche a un pubblico generalista. A questo si aggiunge un regista emergente, ma non ancora noto al grande pubblico, un cast di attori di belle speranze e la scelta di assegnare il ruolo di protagonista a Michael Cera, attore perfetto per la parte, ma anche dotato di poco carisma e ancora meno star power. Fortunatamente Scott Pilgrim VS. the World  visse una seconda giovinezza tra home video e streaming, guadagnandosi sul campo il titolo di vero e proprio film di culto.

Scott Pilgrim Vs. The World è disponibile per il noleggio e acquisto in digitale presso i principali store VOD e per l'acquisto fisico presso i maggiori store online. Non è al momento disponibile su nessuna piattaforma streaming.

Una scena tratta dalla serie tv Netflix dedicata a Scott Pilgrim

Un Nuovo, Sorprendente, Adattamento

L'idea di un nuovo adattamento da vendere a una piattaforma streaming, questa volta in formato anime con l'animazione curata da uno studio giapponese, ScienceSaru, risale al 2019, ma Bryan Lee O' Malley si mostrò inizialmente scettico, salvo poi cambiare idea una volta concepito il twist narrativo su cui si basa la serie. A marzo 2023, Netflix annuncia l'arrivo Scott Pigrim: La Serie, una miniserie di 8 episodi da mezz'ora dove sarebbe tornato [nella versione inglese, ovviamente] tutto il cast del film in qualità di doppiatori.
Scelta che rendeva la serie un progetto inizialmente difficile da inquadrare: che senso aveva un nuovo adattamento più o meno fedele del fumetto (che sembra quasi sconfessare il precedente adattamento cinematografico), ma con tutto il cast del film? Fortunatamente sono bastati un paio di episodi (con il primo che è furbescamente fedelissimo al fumetto) per capire che le "sorprese" preannunciate da Bryan Lee O' Malley non fossero piccoli cambiamenti apportati alla trama, ma un progetto totalmente differente, sorta di sequel e contemporaneamente reboot per l'universo di Scott Pilgrim. E, anche, l'occasione per riguardare i personaggi da una prospettiva più matura.

Il Cast della serie TV Netflix Scott Piglirm

Avanti le Seconde Linee!

Uno degli obiettivi espliciti di questa nuova miniserie è chiaramente quello di dare maggiore spazio [sfruttando appunto il twist narrativo portante] ai personaggi che erano rimasti nelle retrovie sia nel fumetto, sia nel film. In primis Ramona Flowers, che qui si prende finalmente le luci dei riflettori, dopo essere sempre stata il punto debole della graphic novel e del suo adattamento cinematografico: Bryan Lee O' Malley era stato bravo a darle una forte caratterizzazione basata su quel tipo di ragazza alternativa, caustica e respingente - ma irrimediabilmente affascinante - che a molti sarà capitato di incrociare in gioventù; tolto quest'aspetto, però, il suo ruolo era quello della damigella in pericolo che non aveva chissà quale evoluzione (soprattutto nel film) e che rimaneva sostanzialmente sempre in disparte. 
Senza giri di parole, Ramona Flowers è la vera protagonista di Scott Pigrim: La Serie. Subito dopo lo sconvolgente scontro tra Scott e Matthew Patel prende in mano al situazione, iniziando un'indagine che la porterà a scoprire una realtà sorprendente. Insomma, da bella figurina passiva, Ramona diventa un personaggio estremamente proattivo e decisamente più profondo e tridimensionale.
Anche il personaggio di Knives Chau ottiene molto più spazio, distanziandosi dalla ragazzina immatura del fumetto e mostrando un'ottima crescita che la porterà a capire presto che non valeva la pena soffrire per chi l'aveva tradita e che era ora di voltare pagina.
Infine non si possono non citare i 7 ex di Ramona: se nella graphic novel erano personaggi divertenti, "colorati" e assurdi, ma sostanzialmente solo dei boss di fine livello (per utilizzare un azzeccato gergo relativo ai videogiochi) per Scott Pilgrim, all'interno di Scott Pigrim: La Serie, hanno tutti maggiore spazio, mostrando caratterizzazioni più elaborate e dimostrando che, forse, c'era qualcosa di più dietro agli esaltati sgherri che volevano fare la pelle a Scott.

Una scena d'azione tratta dalla serie TV Netflix dedicata a Scott Pilgrim

Un'Animazione Perfetta e un Ritmo Trascinante

Una serie animata non poteva però funzionare senza, appunto animazioni all'altezza e la scelta di affidarsi alla perizia e professionalità di uno studio giapponese, ScienceSaru, è stata assolutamente vincente. Il team di disegnatori e animatori non solo è riuscito a portare in modo perfetto il tratto di Bryan Lee O' Malley sullo schermo con character design ispiratissimo, ma è riuscito a donare ai disegni quell'estetica perfetta a metà tra fumetto e videogioco, ricorrendo anche alla pixel art in alcuni momenti. Da sottolineare anche il grande dinamismo nelle roboanti scene d'azione, davvero un tripudio di colori e linee cinetiche.
Altro grande pregio della miniserie è la sua sceneggiatura: Bryan Lee O' Malley e BenDavid Grabinski hanno concepito una storia serrata e senza momenti morti, che rende pericolosamente facile il binge watching [una nota di colore: lo stesso autore canadese e Grabinski si sono scagliati contro la scelta di Netflix di pubblicare tutti gli episodi contemporaneamente, in quanto convinti che la seria andasse vista un episodio a settimana per mantenere l'hype del mistero alla basa della trama]: è francamente difficile staccarsi dalla narrazione una volta iniziato. 

La band di Scott Pilgrim, tratta dalla serie tv Netflix

La Trappola del Revisionismo

È importante sottolineare come, con Scott Pilgrim: La SerieBryan Lee O' Malley sia riuscito brillantemente a evitare la trappola del revisionismo, quella tentazione irresistibile di modificare i personaggi per renderli più conformi al pensiero comune del like da social [inclusività forzata, morte al patriarcato, quelle cose lì, insomma...]. Posto che la cosa non avrebbe avuto senso per un fumetto che già vent'anni fa parlava di omosessualità e bisessualità con naturalezza e che non risparmiava critiche al comportamento meschino dello stesso protagonista, ma il fumettista canadese non cade in tentazione rimanendo coerente alle caratterizzazioni e all'umorismo della graphic novel originale, semmai dedicando più spazio ai personaggi meno approfonditi, come spiegato nel paragrafo precedente. 
Piuttosto, complice una trama [SPOILER WARNING?!?] che include multiverso e viaggi nel tempo nello stile di Ritorno al FuturoBryan Lee O' Malley sfrutta l'occasione per dare uno sguardo più maturo alle peripezie amorose dei protagonisti, espandendo i concetti della miniserie originale e, in un certo senso, parlando direttamente ai lettori di allora, ormai cresciuti, esortandoli a lottare e non mollare quando la vita diventa complicata. Un messaggio forse semplice, ma comunque universale.
Detto questo, in rete c'è chi si è lamentato per [ANCORA SPOILER WARNING?!?] la caratterizzazione del protagonista, a loro detta eccessivamente negativa. In realtà anche nel fumetto originale (un po' meno nel film) Scott non ne usciva così bene: un personaggio insicuro, frustrato (ovviamente il riferimento è a Nega-Scott) e anche piuttosto meschino. È perfettamente logico che una sua evoluzione possa portarlo a essere ancora più frustrato, insicuro e terrorizzato dal dolore, tanto da indurlo alle scelte le cui conseguenze portano alla trama principale della serie animata.

Il cast della serie tv Netflix dedicata a Scott Pilgrim

Una Serie di Nicchia

Scott Pilgrim: La Serie è una serie animata senza praticamente difetti a livello di sceneggiatura e animazione, ma che non può che rimanere un prodotto di nicchia. Per quanto la storia sia comunque apprezzabile e godibile anche da chi non abbia mai letto il fumetto o visto il film, è chiaro che solo chi ha già letto la graphic novel riuscirà ad apprezzare pienamente la trama, e la quantità di sorprese ed easter egg presenti. Una scelta che ha, in qualche modo, tagliato le gambe alla serie, che ha avuto un discreto successo su Netflix, ma molto inferiore a quello di molti altri progetti animati. 
Nonostante fosse stato dichiarato da subito che si trattava di una miniserie e che non avrebbe avuto alcun seguito, francamente (complice anche la creazione di un multiverso) mi sarebbe piaciuto entrare ancora una volta nel pazzo e assurdo mondo di Scott Pilgrim.
Un peccato, perché Scott Pilgrim: La Serie dimostra che, nonostante siano passati quasi vent'anni dall'uscita del primo volumetto del fumetto, questi personaggi sono ancora potenti, vibranti e irresistibili a tutto sommato attuali (o, meglio archetipici), non solo per la generazione dei millenial. 

Una scenta tratta dall'episodio finale della serie tv Netflix dedicata a Scott Pilgirm

In Conclusione

Descritto inizialmente come un nuovo adattamento del fumetto, Scott Pilgrim: La Serie si è invece rivelata un'assoluta e inattesa sorpresa, un prodotto a metà strada tra un reboot e un sequel, con cui Bryan Lee O' Malley ha potuto dare più spazio a personaggi che nel fumetto erano rimasti più sullo sfondo (inclusa Ramona Flowers, qui assoluta protagonista). Una serie caratterizzata da animazione perfetta, una sceneggiatura calibrata e caratterizzata da un ritmo indiavolato, e da una storia che espande intelligentemente i concetti della graphic novel senza mai cadere nella trappola del revisionismo. A quasi vent'anni di distanza dall'uscita del primo volumetto, l'universo di Scott Pilgrim è ancora vivo e vibrante: è stato davvero un piacere potere riabbracciare (purtroppo) un'ultima volta l'irresistibile cast di personaggi. Se avete amato il fumetto originale o anche solo l'ottimo adattamento cinematografico del 2010, questa serie è assolutamente un must.

Scott Pilgrim: La Serie è una serie animata trasmessa in esclusiva in streaming su Netflix.


Commenti