Borknagar - Fall (Recensione)

 La copertina del disco Fall dei norvegesi Borknagar

Ci sono voluti ben cinque anni perché il successore dell'ottimo True North vedesse la luce: un periodo piuttosto lungo, giustificato, ovviamente, dalla pandemia e dalla necessità di aver dovuto spostare e riprogrammare l'intero tour di supporto all'album, ritardando così l'inizio dei lavori del dodicesimo album, Fall, appunto. A differenza del passato (sempre molto turbolento tra addii e ritorni improvvisi), la formazione dei Borknagar è finalmente rimasta stabile, segno che il leader Øystein G. Brun ci ha visto giusto nel volere trovare un'incarnazione stabile della line-up per dare il meglio di sé durante i concerti. Non stupisce, quindi, che il sound di Fall si assesti tranquillamente sulle coordinate del disco precedente, con la differenza sostanziale rappresentata dal fatto che la band norvegese rinunci, in parte, alla linearità e immediatezza che avevano caratterizzato gli ultimi due lavori, dando vita a tracce più articolate complesse e progressive.
In particolare è da sottolineare l'ottimo lavoro svolto in sede di songwriting e arrangiamento dei brani per quanto riguarda le linee di chitarra e, soprattutto, le linee vocali, mai così dinamiche e con Vortex e Lazare (entrambi in forma smagliante) a scambiarsi continuamente i ruoli di voce principale e voce secondaria. È vero che in Winter Thrice si alternavano addirittura quattro cantanti, ma, in quel caso, ognuno sembrava avere la sua particina, senza mai dare l'impressione di interagire efficacemente con gli altri [Nota: il fatto che Vintersorg residesse in Svezia e che Vortex fosse impegnato con il tour degli Arcturus durante le registrazioni di quell'album sono sicuramente delle grosse scusanti]; su Fall la sinergia tra le due voci è veramente impressionante e regala a tutti i brani una maggiore profondità, il vero valore aggiunto dell'intero disco.

A dare il via alle danze ci pensa "Summits", che si può definire un buon riassunto di tutto ciò che rappresenta il mondo dei Borknagar: tutto sommato piacevole, ma anche abbastanza prevedibile e scontata. "Nordic Anthem", canzone composta da Lazare, rappresenta un po' un punto interrogativo: si tratta di una traccia che sembra sempre sul punto di esplodere, ma che non riesce mai a farlo del tutto, anche a causa di un ritornello purtroppo non memorabile. "Afar" è invece la canzone decisamente più anonima del lotto, un classico brano scritto con molto mestiere che non riesce mai a incidere.

Se l'inizio del disco è, purtroppo, un po' sottotono, nella seconda metà Fall si riprende alla grande, a partire da "Moon": Vortex non ha mai scritto moltissimi brani per i Borknagar, ma quando lo fa lascia sempre il segno, riuscendo sempre a concepire pezzi molto immediati che fanno risaltare al meglio il suo timbro potente ed epico. Anche in questo caso fa decisamente centro, con un brano arioso ed esaltante che bilancia bene sezioni più progressive e melodie accattivanti.

"Stars Ablaze" è un pezzo lungo e complesso, caratterizzato da cambi di velocità piuttosto intensi e dominato da atmosfere più malinconiche e, in linea con il titolo dell'album, autunnali [Fall è traducibile sia con "Cascata", ritratta appunto sulla copertina, sia con "Autunno"]. Da sottolineare la prestazione maiuscola di Vortex.

In un album alquanto compatto, "Unraveling" rappresenta sicuramente l'eccezione: nonostante la durata relativamente breve (4 minuti e 30), si tratta di una traccia ricca e particolare, piena di micro-variazioni e contrasti, tra momenti più evocativi e malinconici, e momenti più scatenati e psichedelici. Davvero ottimo il lavoro di Lazare alla voce (anche scrittore del brano), ormai elemento insostituibile del sound dei Borknagar.

"The Wild Lingers", scelta anche come videoclip per lanciare l'album, è una canzone molto particolare, quasi una power ballad malinconica ed evocativa, caratterizzata dal contrasto tra l'inedito cantato soffuso, quasi parlato, di Vortex sulle strofe e il timbro solenne di Lazare. Un brano che inizialmente lascia abbastanza perplessi, ma che cresce decisamente con gli ascolti.

Il disco è chiuso da "Northward", una suite di quasi 10 minuti che rappresenta in modo brillante una specie di compendio del sound dei Borknagar. Variazioni, cavalcate esaltanti ed epiche, momenti più intimisti e malinconici, un utilizzo perfetto delle due voci, e linee di chitarra ricchissime: una canzone semplicemente memorabile.

Fall è un lavoro molto solido e compatto: se le coordinate del riconoscibilissimo sound dei Borknagar non cambiano di molto rispetto a True North (e sarebbe stato sciocco pensare che Øystein G. Brun e soci avrebbero potuto reinventare la ruota, giunti a questo punto della loro carriera), è interessante e apprezzabile un parziale ritorno a brani più complessi e progressivi, senza però mai finire nei territori ermetici o cervellotici dell'epoca Epic-Universal.
Come detto, i punti di forza del disco, oltre a un songwriting generalmente azzeccato e a una produzione davvero convincente, sono rappresentati dalla perfetta sinergia tra i due cantanti Vortex e Lazare e dalle ricchissime linee di chitarra. Per contro, il trittico iniziale è un po' sottotono rispetto al resto dell'album e si sente un po' la mancanza di un brano che potesse sparigliare le carte e sorprendere l'ascoltatore, come lo era stato "Voices" su True North.
In definitiva, un validissimo ritorno per una delle band più costanti, professionali e riconoscibili della scena metal norvegese (e non solo): forse non sarà il loro lavoro più memorabile e riuscito della loro discografia, ma la qualità è sempre molto alta. Contando che siamo ormai molto vicini ai 30 anni di attività, si tratta di un risultato indubbiamente degno di nota.

Fall è disponibile in formato digitale e fisico sul sito ufficiale dell'etichetta Century Media. E' inoltre disponibile in formato fisico e digitale su tutti i maggiori store online. Il disco è ovviamente inoltre disponibile su tutti i maggiori servizi di musica in streaming, oltre che sulla Pagina Bandcamp dell'etichetta. Per maggiori informazioni, visitate la Pagina LinkTo della band o il loro Sito Ufficiale.

Il mio articolo con una piccola retrospettiva della discografia dei Borknagar è disponibile a questo URL:
https://www.albyblog.it/2024/02/borknagar-retrospettiva.html


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