La Leggenda di Evil Dead - Una Retrospettiva (Mini Recensioni - Seconda Parte)

 Il banner pubblicitario del remake del 2013 di Evil Dead

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La prima parte dell'articolo si era interrotta con l'uscita de L'Armata delle Tenebre, un film che si rivelò deludente al box office, ma che trovò invece un successo travolgente nel mercato dell'home video, divenendo in breve tempo un vero e proprio cult. Nonostante questo successo, ci sarebbero voluti ben 21 anni prima di potere vedere un nuovo capitolo cinematografico dedicato ai letali Deadite. I motivi sono molteplici: innanzitutto i diritti de L'Armata delle Tenebre erano bloccati da una causa legale tra la Universal e Dino De Laurentiis, rendendo complesso dei potenziali sequel. In più Raimi sarebbe stato presto impegnato con l'apprezzatissima trilogia dedicata allo Spiderman di Tobey Maguire, mentre Bruce Campbell avrebbe continuato ad apparire in vari film, oltre che nelle serie TV ideate e prodotte dallo stesso Raimi, ovvero Hercules e Xena.
Nonostante alcune voci (mai confermate ufficialmente) che volevano la partecipazione di Ash nel sequel del film Freddy vs. Jason, il franchise andò ufficialmente in letargo, almeno per quanto riguarda il cinema e la televisione. Il personaggio di Ash avrebbe avuto infatti una nuova vita su altri medium, in particolare fumetti e videogiochi. La popolarità del personaggio e delle sue frasi caratteristiche portarono poi a una vera esplosione di merchandise dedicato ad Ash ed ai Deadite, mantenendo in qualche modo vivo il franchise nei cuori dei fan, che avrebbero dovuto però aspettare il 2013 per vedere una nuova pellicola dedicato al mondo di Evil Dead. Che, a sorpresa, non era il tanto atteso sequel de de L'Armata delle Tenebre, ma una specie di ibrido tra un remake e uno spin-off.

La Locandina del remake di Evil Dead del 2013

Evil Dead (2013) - (La Casa 2013)

L'annuncio della realizzazione del remake di Evil Dead fu accolta con una sorpresa mista a scetticismo, soprattutto per il fatto che a dirigerlo sarebbe stato l'esordiente regista uruguaiano Fede Álvarez, assunto dalla Ghost House Productions di Raimi e Tapert dopo alcuni cortometraggi horror finiti su YouTube. Sarebbe potuto facilmente essere un disastro, e invece il remake (in realtà più propriamente uno spin-off, essendo ambientato nello stesso universo, ma in epoche differenti) si dimostrò una sorpresa alquanto gradita.
Mia (interpretata da Jane Levy), una ragazza molto problematica caduta nella spirale della droga, è portata in una baita sperduta tra i boschi dal fratello David (interpretato da Shiloh Fernandez) e dai suoi amici per tentare un percorso di riabilitazione e per evitare che, in preda all'astinenza, Mia vada a procurarsi della nuova droga. Nella cantina della baita trovano un inquietante libro (qui tornato a chiamarsi Naturom Demonto); purtroppo uno degli amici di David e Mia, incuriosito dal libro, ne recita un incantesimo, scatenando un demone. Quando Mia tenta di fuggire con la macchina per tornare in città per procurarsi la droga, è vittima di un incidente, a seguito del quale viene posseduta dal demone. Scambiata inizialmente per una crisi di astinenza piuttosto pesante, la versione demoniaca di Mia comincia a seminare morte tra il gruppo di amici. Toccherà a David riuscire a respingere gli attacchi del demone e trovare, tra le pagine del libro maledetto, un modo per liberare la sorella dalla possessione.

Realizzare un remake di Evil Dead è un compito davvero pieno di rischi. Innanzitutto la saga è da sempre caratterizzata dalla personalità strabordante delle riprese di Raimi: togliendo dall'equazione le inquadrature sghembe, i POV ipervelocizzati e i tipici primi piani del regista statunitense, il rischio è di realizzare una pellicola horror qualunque. Inoltre, che registro tenere? L'equilibrio tra ironia e orrore è molto complesso da gestire, soprattutto per un regista esordiente. Infine: come sostituire un attore carismatico e unico come Bruce Campbell?
Tutte problematiche non certo secondarie, che però Fede Álvarez, risolve brillantemente. Per prima cosa sceglie un approccio molto rigoroso al materiale originale, omaggiando dove necessario senza mai scimmiottare lo stile di Raimi, trovando invece un ritmo e uno stile personale, un risultato davvero notevole per un regista esordiente. Riguardo il tono della pellicola, Álvarez sceglie di eliminare completamente l'ironia, tornando appunto alle origini del franchise: il suo Evil Dead è, se possibile, ancora più cattivo e brutale del film originale, in un crescendo continuo di violenza e sangue. Anche la sceneggiatura è brillante, espandendo la mitologia con nuove rivelazioni riguardanti il Naturom Demonto, dando così ai protagonisti motivazioni più complesse rispetto alla semplice sopravvivenza dei personaggi.

Una scena tratta del remake di Evil Dead del 2013

Menzione d'onore, infine, per la scelta della protagonista: non potendo in alcun modo sostituire Bruce CampbellFede Álvarez pensa bene di cambiare totalmente le carte in tavola, affidando il ruolo principale ad un'interprete non molto conosciuta, Jane Levy, scelta che si rivelerà incredibilmente azzeccata. L'attrice americana riesce infatti ad essere credibile in tutte le parti del film: nel primo atto quando è sostanzialmente una vittima, nel seconda atto quando, posseduta, diventa carnefice e, infine, quando diventa la "last girl standing" in una disperata lotta contro il male: la Mia di Jane Levy è , a conti fatti, il vero cuore pulsante di questo remake/spin-off.
Insomma, Fede Álvarez è riuscito nel piccolo miracolo di fare un film che riprendesse la storia dell'originale e lo omaggiasse rispettosamente, risultando al contempo alquanto personale, fresco ed esaltante, soprattutto nel concitato finale, dove però avviene l'unico vero crimine di questa pellicola, ovvero non avere inserito alcun riferimento a "Raining Blood" degli Slayer in un momento dove sarebbe stata perfetta.

Nonostante lo scetticismo iniziale, il pubblico dimostra di avere ancora a cuore i Deadite, tanto che il remake di Evil Dead  si trasforma nel primo vero successo al box office del franchise, con un incasso globale di 97 milioni di dollari (fonte: BoxOfficeMojo) a fronte di un budget stimato sui 17 (spese di promozione escluse). Un successo inaspettato, che porta il trio Raimi-Campbell-Tapert a pensare, finalmente, a un sequel de L'Armata delle Tenebre con protagonista Ash; anzi, voci non confermate parlavano inoltre di un sequel del remake, che avrebbe poi portato a un film crossover con protagonisti Ash e Mia. In realtà il progetto di un sequel de L'Armata delle Tenebre si arenò ben presto per colpa dei problemi legali riguardanti i diritti del film, ancora in mano a Universal, e per la difficoltà a trovare investitori disposti a finanziare il progetto. Fortunatamente, l'esplosione della quantità di contenuti televisivi (la cosiddetta "Peak TV") permise di trovare una nuova casa alle avventure di Ash Williams, traslocando dal grande al piccolo schermo: ad Halloween del 2015, sulla tv via cavo Starz, debuttava così una nuova scintillante serie, intitolata Ash vs. Evil Dead.

Il cast della serie TV Ash vs. Evil Dead

Ash vs. Evil Dead

Sono passati 30 anni dal ritorno di Ash Williams (ovviamente sempre interpretato da Bruce Campbell) dal passato, ma non è esattamente diventato il re che sosteneva di essere nel memorabile finale de L'Armata delle Tenebre, anzi. Vive in una squallida roulotte, lavora come inserviente sottopagato in un piccolo negozio di ferramenta e passa le serate sballandosi tra alcol e cannabis in locali di quart'ordine. Una sera, dopo aver rimorchiato una donna in un bar, Ash ha la brutta idea di tirare fuori il Necronomicon per divertirsi un po' e la ancora peggiore idea di recitare alcuni passaggi dal libro, scatenando nuovamente il male sulla Terra. Nonostante l'estrema riluttanza, Ash è convinto dai colleghi Pablo (interpretato da Ray Santiago) - in realtà il discendente diretto di un brujo, uno stregone messicano - e Kelly (interpretata da Dana De Lorenzo) a riprendere in mano doppietta e motosega e tornare a combattere i malefici Deadite. Ma, questa volta, Ash ha attirato anche le attenzioni di esseri molto più potenti…

Per il passaggio su piccolo schermo, Raimi e soci hanno pensato a un format piuttosto agile: episodi che durano una trentina di minuti scarsa e generalmente autoconclusivi, nonostante una trama orizzontale che li unisce. Il tono generale è invece un ritorno al perfetto bilanciamento tra ironia e orrore di Evil Dead 2: si ride tantissimo grazie all'irresistibile comicità e fisicità di Bruce Campbell, ma le parti più horror tornano a essere cattive, potenti, inquietanti e, inevitabilmente, sanguinosissime.
La serie inizia col botto, grazie anche al ritorno di Sam Raimi in cabina di regia: il primissimo episodio "El Jefe" è un vero e proprio gioiello, 40 minuti caratterizzati da un ritmo trascinante e da trovate continue, girati con il solito misto di maestria e follia del regista americano: dopo 23 anni, finalmente siamo tornati a casa [scusate il gioco di parole involontario]. Il resto della prima stagione (dove Raimi supervisiona senza però dirigere altri episodi) non può ovviamente mantenere il livello di qualità pazzesco del pilot, ma si assesta su livelli comunque ottimi, con anche l'ovvio ritorno prima nei boschi e poi nella mitica baita dove tutto iniziò 30 anni prima. Un plauso anche alla scelta dei due comprimari, Pablo e Kelly, ben caratterizzati e ben interpretati, che riescono a fare ottimamente da spalla all'Ash del Bruce Campbell e a cui ci si affeziona già dopo pochi episodi. 

Dopo una prima stagione così riuscita, la seconda stagione finisce per pagare dazio: se l'idea di riportare Ash nella sua città natale [dove è sostanzialmente visto come un serial killer che ha assassinato il suo gruppo di amici] e quindi a confronto con il padre che lo accusa della morte della sorella Cheryl [nota curiosa: interpretato da Lee Majors, l'Uomo da Sei Milioni di Dollari per i lettori con qualche annetto sulle spalle],  aveva ottime potenzialità, la trama della stagione si fa invece piuttosto involuta e spezzettata: ci sono viaggi nel tempo, morti e resurrezioni, retcon posticcia e nemici che diventano improvvisamente alleati. Anche le parti più umoristiche sembrano inserite nella narrazione in modo più forzato, quasi come degli sketch comici non così originali: scene come Ash che lotta contro i Deadite in un obitorio o nella banca del seme dove è solito donare si scrivono praticamente da sole, ma sono anche alquanto prevedibili, per quanto divertenti. Nonostante questi difetti, la stagione (grazie anche alla durata contenuta di ogni episodio) rimane godibilissima, retta bene dal trio di protagonisti e da scene horror sempre efficaci.

Una scena tratta dalla prima stagione di Ash vs. Evil Dead

La deriva negativa continua purtroppo anche nella terza stagione, dove le idee iniziano a scarseggiare e vengono quindi inseriti nuovi elementi come una figlia adolescente illegittima per Ash di cui non era a conoscenza (e che si troverà a dovere proteggere dopo la morte della madre per mano di un Deadite) e addirittura una società segreta che lotta segretamente contro il male causato dal Necronomicon, i Guerrieri di Sumeria [viene da chiedersi dove diavolo siano stati negli ultmi 40 anni]. È chiaro che, non sapendo bene dove andare a parare, gli sceneggiatori hanno cominciato a inserire novità (non sempre coerenti) per mantenere viva l'attenzione dello spettatore. Se la serie rimane comunque divertente e mai pesante (soprattutto sul discreto finale lovecraftiano), è chiaro che, narrativamente parlando, Ash vs. Evil Dead, con la terza serie raggiunge un punto morto, tra svolte telefonate, una trama che procede sempre più per accumulo e limitazioni di budget che iniziano a essere piuttosto evidenti.

Purtroppo, di pari passo con il calo della qualità e originalità, anche l'audience cala, tanto che, alla fine della terza stagione, Ash vs. Evil Dead  ha perso circa due terzi dei propri spettatori originari, portando inevitabilmente a una cancellazione. Lo stesso Bruce Campbell, tra le righe, fa capire di avere preso la notizia come una benedizione, in quanto non riusciva più a reggere fisicamente gli stunt necessari per interpretare degnamente il personaggio di Ash, nonché gli ettolitri di freddo sciroppo di mais con cui è perennemente inzaccherato. La cancellazione della serie rappresenta quindi il suo addio definitivo (o quasi) al personaggio, nonostante il cliffhanger gigantesco che chiude la terza stagione. Fortunatamente, non sarebbe passato troppo tempo perché il franchise di Evil Dead tornasse al cinema, questa volta con un nuovo spin-off, Evil Dead Rise.

il banner del film Evil Dead Rise

Evil Dead Rise (La Casa: il Risveglio del Male)

Dopo la cancellazione (non certo inattesa) di Ash vs. Evil Dead, il futuro del franchise era abbastanza nebuloso: Bruce Campbell aveva ufficialmente detto addio al personaggio di Ash Williams, mentre Fede Álvarez, pur se interessato da tempo a un sequel del suo remake, era molto impegnato con il sequel di Man in the Dark e, successivamente, avrebbe accettato di dirigere il nuovo capitolo di un altro popolarissimo franchise, Alien. Raimi e Tapert non volevano però che il franchise di Evil Dead tornasse per anni in una fase di stallo e così, a sorpresa, nel 2019 venne annunciato Evil Dead Rise (in italiano La Casa: il Risveglio del Male), uno spin-off ambientato nello stesso universo della trilogia originale e del remake, che sarebbe dovuto arrivare direttamente sulla piattaforma streaming HBO Max. A dirigere la pellicola è Lee Cronin, regista che si era fatto notare per il discreto esordio The Hole e che aveva già collaborato con la Ghost House Pictures per una serie streaming. Dopo i classici test screening, che risultarono sorprendentemente positivi, i vertici della Warner cambiarono idea e decisero invece di distribuire la pellicola nelle sale nell'aprile del 2023. Una scelta vincente, in quanto Evil Dead Rise si sarebbe rivelato come il maggiore incasso al botteghino di tutta la saga.

Beth (interpretata da Lily Sullivan) una ragazza che vive di lavori saltuari nel mondo della musica, scopre di essere rimasta incinta e, non sapendo cosa fare, decide di andare a chiedere consiglio alla sorella Ellie (interpretata da Alyssa Sutherland), tatuatrice e madre single di tre figli (gli adolescenti Danny e Bridget e la bambina Kassie) che vive in un fatiscente palazzo di Los Angeles destinato alla demolizione. Dopo un forte terremoto, Danny e Bridget scoprono una camera segreta nascosta sotto il garage del palazzo: nella camera sono presenti un inquietante libro (il Necronomicon, ovviamente) e vari dischi in vinile. Quando Danny riprodurrà i vinili, contenenti invocazioni tratte dal libro, scatenerà un demone nel palazzo, che presto possederà la madre Ellie. Sarà l'inizio di una lunga nottata da incubo, dove Beth dovrà salvare i tre figli di Ellie dalla furia omicida della madre posseduta.

Se la trama del film è alquanto familiare, Evil Dead Rise si distingue dalle altre opere della saga per due elementi caratterizzanti: nonostante la fuorviante prima scena ambientata in una baita tra i boschi, la pellicola si svolge per la prima volta in un contesto urbano, più precisamente nella periferia di Los Angeles; anche se, a dire il vero, l'azione si svolge interamente all'interno dell'edificio, evitando furbescamente problemi di proliferazione incontrollata di Deadite per le strade della città californiana. Il secondo elemento è invece il contesto in cui si svolge il film: per la prima volta gli eventi di possessione demoniaca avvengono all'interno di una famiglia, un concetto ben sintetizzato dalla geniale tagline "Mommy loves you to death" ("La mamma ti ama da morire").
Detto questo, il regista Lee Cronin sceglie di seguire l'esempio del remake di Fede Álvarez, realizzando un film horror estremamente serioso e brutale, con giusto minime tracce di ironia. Anzi, si può tranquillamente affermare che Evil Dead Rise sia il film della saga più violento e sanguinolento, con un rivoltante finale dove fa capolino il body horror, una vera novità per il franchise.

Una scena tratta dal film Evil Dead Rise

Se la trama procede tranquilla nei suoi prevedibili e confortevoli snodi (girati in modo impeccabile da Lee Cronin, comunque), la differenza la fanno le due attrici protagoniste: Lily Sullivan ha il carisma, l'attitudine e il fisico adatto al ruolo della protagonista, a fronte di una caratterizzazione tutto sommato stereotipata (ne parleremo al prossimo paragrafo). Alyssa Sutherland è invece fenomenale in versione Deadite: grazie anche a un trucco eccezionale, l'attrice riesce a caratterizzare in maniera unica la sua Ellie sia nei movimenti che nel modo di pronunciare le sua battute, rendendola un villain memorabile.

Per contro, oltre a una certa prevedibilità di fondo, il film non riesce a uscire dalla comfort-zone del cinema di genere. Così l'arco narrativo riservato alla protagonista Beth è quanto di più scontato e stereotipato immaginabile (l'orrore come catarsi e accettazione di una gravidanza inattesa) e i due elementi caratterizzanti di Evil Dead Rise non sono sfruttati a dovere.
L'idea del parallelo tra una baita sperduta nei boschi e un palazzo praticamente abbandonato e destinato alla demolizione nella periferia di Los Angeles (e, quindi, sostanzialmente sperduto nella giungla urbana) era molto interessante e sottile, ma finisce per non essere sfruttata, se non come scusa per vedere i Deadite agire tra appartamenti, corridoi e ascensori.
Anche il contesto familiare finisce per essere un elemento quasi marginale che poteva essere sfruttato meglio per caratterizzare in modo meno stereotipato i figli di Ellie e per generare maggiore empatia nello spettatore. È chiaro che nessuno si aspettava certo un cosiddetto "Elevated Horror" da un film di Evil Dead, ma si poteva tentare un approccio leggermente più coraggioso, sulla scia di quanto fatto dalla pellicola Barbarian, che non lesina tensione e violenza, inserendo tra le righe una critica sociale mai invasiva.

Come detto durante l'introduzione, l'intuizione dei dirigenti della Warner Bros di distribuire Evil Dead Rise nelle sale si rivelerà assolutamente vincente: a fronte di un budget stimato sui 19 milioni di dollari, la pellicola riesce a incassare globalmente la bellezza di 147 milioni di dollari (fonte: BoxOfficeMojo), risultando, di gran lunga, il maggior successo economico di tutto il franchise. 

Bruce Campbell in una scena tratta dal film La Casa 2

Il Futuro della Saga

Dopo il successo inatteso di Evil Dead Rise, è chiaro che il franchise non se ne tornerà certo a riposare [ehm] sottoterra, come successo in passato. In particolare, Bruce Campbell ha rivelato che Raimi e Tapert stanno lavorando a un clamoroso ritorno di Ash Williams: non come film o serie TV, ma come un progetto di animazione (non si sa se come lungometraggio o miniserie), che permetterebbe a Campbell di riprendere l'iconico ruolo senza sottoporre il proprio fisico alle torture degli stunt e delle lunghe sessioni di trucco e che permetterebbe di concludere degnamente la serie Ash vs Evil Dead senza dovere fare i conti con i problemi di budget.
Oltre a questo, lo stesso Campbell ha recentemente dichiarato (maggiori info sul portale BadTaste) che il piano è di rilasciare una nuova pellicola ambientata nell'universo della saga [sfruttando l'idea, assolutamente posticcia, che esistano tre Necronomicon differenti, corrispondenti ai tre libri presenti ne l'Armata delle Tenebre] ogni 2 o 3 anni, per evitare di saturare il mercato con troppi sequel o spin-off.
Insomma, la leggenda della saga di Evil Dead, a 45 anni di distanza dalla sua nascita, è più viva che mai: un risultato incredibile per un film horror nato da un cortometraggio realizzato con due lire da un gruppo di amici dell'università, che ha dato vita a uno dei franchise horror più amati e riveriti della storia del cinema. Per citare il mitico Ash: Hail to the King, Baby!

La prima parte di questo articolo è disponibile a questo URL:
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Alcune delle opere appartenenti al franchise sono disponibili in streaming o in VOD. Consiglio di utilizzare il portale JustWatch per controllare dove sono disponibili per l'acquisto o lo streaming. Tutti i suoi film sono inoltre disponibili in formato fisco presso i maggiori store online.



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