Attenzione: le seguenti recensioni potrebbero contenere alcuni SPOILER minori, grazie.
Halloween sta arrivando e, scopiazzando ciò che fanno tutti i siti dedicati al cinema nel mondo, è arrivato il momento di fare una lista di film horror da vedere nella notte più stregata dell'anno. Non ho scelto un criterio specifico per la selezione delle pellicole, se non quello di essere arrivati in tempi relativamente recenti sui servizi streaming. Per il resto, sono tutte opere interessanti, ma forse non abbastanza da meritare un articolo dedicato.
[Nota: tutte le opere descritte nell'articolo sono al momento della stesura dell'articolo, ovvero ottobre 2023, disponibili sui servizi streaming. Potete controllare la disponibilità sull'utile portale JustWatch]
[Nota: tutte le opere descritte nell'articolo sono al momento della stesura dell'articolo, ovvero ottobre 2023, disponibili sui servizi streaming. Potete controllare la disponibilità sull'utile portale JustWatch]
L'Esorcista del Papa
Già l'idea di fare un film horror basato (molto molto liberamente) sui libri e sugli esorcismi realmente eseguiti da Padre Gabriele Amorth, figura peraltro molto controversa anche negli ambienti ecclesiastici, è quantomeno bislacca. Affidare poi quest'operazione al regista Julius Avery (solido regista di b-movie divertenti, ma non esattamente raffinati, come Overlord e Samaritan) e scritturare Russell Crowe come protagonista, è una chiara dimostrazione che la verosimiglianza con le (presunte) storie reali non fosse certo l'obiettivo principale della pellicola.
Anzi, siamo di fronte a un film che prende solo gli elementi di base del cinema di possessione demoniaca (il classico bambino innocente posseduto) senza puntare allo spavento, e che invece è molto più vicino alla struttura dei film supereroistici o addirittura a un James Bond con il crocifisso al posto della pistola.
L'Esorcista del Papa è così un film horror alquanto modesto, assurdo e stereotipato e con una trama risibile (c'è pure il complotto per eliminare lo scomodo Padre Amorth!), ma è indubbiamente un grande spasso. Grande merito va dato al protagonista Russell Crowe (attore che normalmente non apprezzo moltissimo), capace di interpretare Padre Amorth in modo divertito, compiaciuto, sornione e assolutamente sopra le righe. Così il prete fa l'occhiolino alle novizie carine, è una testa calda e ribelle invisa a cardinali e vescovi, ma adorato dal Papa in persona (un Franco Nero altrettanto sopra le righe), se ne va in giro su una Lambretta con l'adesivo della Ferrari e si beve un bel goccetto di whisky prima di iniziare l'esorcismo.
Anzi, siamo di fronte a un film che prende solo gli elementi di base del cinema di possessione demoniaca (il classico bambino innocente posseduto) senza puntare allo spavento, e che invece è molto più vicino alla struttura dei film supereroistici o addirittura a un James Bond con il crocifisso al posto della pistola.
L'Esorcista del Papa è così un film horror alquanto modesto, assurdo e stereotipato e con una trama risibile (c'è pure il complotto per eliminare lo scomodo Padre Amorth!), ma è indubbiamente un grande spasso. Grande merito va dato al protagonista Russell Crowe (attore che normalmente non apprezzo moltissimo), capace di interpretare Padre Amorth in modo divertito, compiaciuto, sornione e assolutamente sopra le righe. Così il prete fa l'occhiolino alle novizie carine, è una testa calda e ribelle invisa a cardinali e vescovi, ma adorato dal Papa in persona (un Franco Nero altrettanto sopra le righe), se ne va in giro su una Lambretta con l'adesivo della Ferrari e si beve un bel goccetto di whisky prima di iniziare l'esorcismo.
Insomma, tralasciando il fatto che la parte più squisitamente horror è realizzata in maniera stereotipata e non fa minimamente paura, L'Esorcista del Papa si rivela essere uno dei film più (volutamente) divertenti degli ultimi tempi, soprattutto nell'assurdo finale, tra possessioni risibili e un'indimenticabile apparizione della Madonna.
Una nota: anche se non amate stare dietro ai sottotitoli, consiglio caldamente la visione in lingua originale, perché sentire parlare Russell Crowe in un terrificante italiano strascicato (mentre tutti gli altri intorno a lui parlano un italiano perfetto) per metà film e un altrettanto terrificante finto accentaccio italoamericano per l'altra metà è fondamentale per abbracciare fino in fondo l'assurdità di questa pellicola.
Una nota: anche se non amate stare dietro ai sottotitoli, consiglio caldamente la visione in lingua originale, perché sentire parlare Russell Crowe in un terrificante italiano strascicato (mentre tutti gli altri intorno a lui parlano un italiano perfetto) per metà film e un altrettanto terrificante finto accentaccio italoamericano per l'altra metà è fondamentale per abbracciare fino in fondo l'assurdità di questa pellicola.
Consigliato a chi: è convinto che L'Esorcista sia un film davvero troppo serioso.
L'Esorcista del Papa è disponibile in streaming su Prime Video.
Barbarian
Tess (un'ottima Georgina Campbell) affitta un appartamento in un quartiere degradato di Detroit, solo per scoprire che è stato già affittato per sbaglio dal proprietario a Keith (casting perfetto quello di Bill Skarsgård). Inizialmente spaventata dal condividere l'appartamento con uno sconosciuto al contempo affascinante e sottilmente inquietante, alla fine Tess accetta. Sarà l'inizio di un'avventura terrificante...
Basterebbe questa buona idea a sorreggere un intero film, ma Barbarian riserva decisamente grosse sorprese allo spettatore (che non starò ovviamente a svelare) in un memorabile crescendo di tensione, violenza e follia, con un'apprezzabile (e non invasiva) critica sociale di fondo.
Il regista e sceneggiatore Zach Cregger è bravo a nascondere sapientemente le carte, conducendo lo spettatore esattamente dove vuole lui, tenendo sempre alta la tensione e sparando i colpi di scena al momento giusto. Per contro, il regista calca un po' troppo la mano sulla caratterizzazione del terzo protagonista, il proprietario della casa AJ Gilbride (interpretato da Justin Long), per renderlo immediatamente antipatico agli spettatori, rendendo però il personaggio piuttosto monodimensionale.
Il regista e sceneggiatore Zach Cregger è bravo a nascondere sapientemente le carte, conducendo lo spettatore esattamente dove vuole lui, tenendo sempre alta la tensione e sparando i colpi di scena al momento giusto. Per contro, il regista calca un po' troppo la mano sulla caratterizzazione del terzo protagonista, il proprietario della casa AJ Gilbride (interpretato da Justin Long), per renderlo immediatamente antipatico agli spettatori, rendendo però il personaggio piuttosto monodimensionale.
Barbarian è stata una delle maggiori sorprese dello scorso anno in campo horror e merita sicuramente il recupero, specialmente se amate i film piuttosto forti: l'importante è che resistiate alla curiosità di sbirciare l'evoluzione della trama, vi rovinereste buona parte del fascino di questa pellicola.
Consigliato a chi: è convinto che su AirBnB si prendano molte fregature.
Barbarian è disponibile in streaming su Netflix.
Older Gods
Nota: Il film è disponibile su Prime Video solo in versione originali con sottotitoli.
Con Older Gods finiamo in territori più affini ai cosiddetti filoni folk horror e found footage, ibridati con le ovvie (il titolo è piuttosto eloquente) suggestioni lovecraftiane.
Chris Rivers (Rory Wilson) è sconvolto dall'improvviso suicidio dell'amico Billy (Ieuan Coombs), tanto da decidere di passare alcuni giorni nel cottage nel Galles dove l'amico ha compiuto l'atto estremo per capirne le ragioni. Chris scopre che Billy stava compiendo degli studi su una setta che sostiene di adorare gli Antichi Dei dormienti e di volere aprire una porta dimensionale per risvegliarli. Nel visionare gli appunti e i video lasciati da Billy, Chris scoprirà presto che la setta è molto pericolosa e sanguinaria e che la sua vita sarà presto in grave pericolo, mentre terribili visioni di giganteschi esseri mostruosi popolano i suoi incubi.
Older Gods è un film inglese fieramente indipendente e realizzato dal regista esordiente David A. Roberts con mezzi davvero molto basilari, ma che conosce molto bene sia i meccanismi di base del folk horror che quelli della letteratura lovecraftiana, mostrando sempre il meno possibile e facendo giusto intravedere gli antichi dei del titolo. Ne esce un film forse prevedibile nei suoi snodi principali, ma realizzato in modo serio e rigoroso (e, fortunatamente, assolutamente non pretenzioso), nonostante la scarsezza dei mezzi e un attore principale non troppo carismatico. Cento minuti dove la tensione è gestita bene (nonostante non succeda praticamente nulla fino al finale) e dove l'omaggio alla letteratura di H.P. Lovecraft può dirsi sostanzialmente riuscito. Per contro, la pellicola sul finale tentenna un po' optando per una lunga scena di esposizione con protagonista il leader della setta, che era francamente evitabile e rovina in modo un po' ingenuo il ritmo.
Older Gods è l'ennesima conferma che nell'horror non servono chissà quali budget per riuscire a confezionare qualcosa di interessante e degno di nota. Un esordio alla regia francamente molto promettente.
Consigliato a chi: attende con ansia il ritorno di Chtulhu e compagnia bella nel nostro mondo.
Older Gods è disponibile in streaming su Prime Video. Il film è disponibile solo in lingua inglese con sottotitoli in italiano e inglese.
Totally Killer
Dopo il piacevole My Best Friend's Exorcism dello scorso anno, Amazon Studios e Blumhouse Productions tornano a collaborare per un nuovo film capace di mischiare efficacemente horror e commedia.
La città di Vernon fu sconvolta nell'ottobre del 1987 dai brutali omicidi di tre sedicenni del luogo (Tiffany, Heather e Marisa), compiute da un serial killer mascherato che non fu mai catturato. Passati alcuni decenni, Pam (Julie Bowen), unica sopravvissuta del gruppo originale di amiche massacrate dall'assassino, nonché madre della sedicenne Jamie (una sempre brava Kiernan Shipka, ormai abbonata al genere horror) viene attaccata e uccisa dal redivivo killer mascherato. Jamie, finita anch'essa nel mirino del maniaco, tenterà la fuga, finendo per una serie di coincidenze a viaggiare nel tempo fino al 1987, poco prima che il killer inizi il massacro. Con pochi giorni a disposizione, Jamie dovrà tentare di cambiare il passato, salvando le tre vittime e fermando il killer prima che possa uccidere la madre nel futuro. Peccato che gli anni '80 non siano esattamente come se li era immaginati...
Totally Killer si basa su di un'idea molto semplice, ma comunque efficace, ovvero mischiare l'horror meta e autoreferenziale della saga di Scream alla trama di Ritorno al Futuro, due influenze non solo palesi, ma esplicitamente citate più volte all'interno della pellicola. Il film, diretto dall'esperta sceneggiatrice Nahnatchka Khan, gioca sul sicuro con una trama lineare e un umorismo sempre presente, ma non invasivo. In particolare, è davvero gustoso il modo in cui vengono demoliti gli anni '80: se negli ultimi anni abbiamo assistito a una visione nostalgica ed edulcorata degli eighties, divenuto una sorta di mondo idilliaco e cristallizzato nei ricordi di chi quegli anni li ha vissuti, Totally Killer non si fa il minimo problema a massacrarli senza pietà. Abbiamo così personaggi che fumano dappertutto e in faccia a bambini, sessismo e machismo esasperati, la totale mancanza di tutela della privacy, razzismo diffuso e soprattutto bullismo. Tutto volutamente esagerato e sopra le righe, chiaramente, ma che riesce a rendere la pellicola divertente e riuscita (memorabile tra l'altro la sottile battuta in cui viene spiegata l'apparente invincibilità del killer una volta smascherato).
Dove invece Totally Killer fallisce l'obiettivo è nel suo lato più squisitamente horror: nonostante il tentativo di copiare l'approccio decostruzionista di Scream, la pellicola risulta particolarmente debole e banale nelle sue scene più tese e splatter (laddove i film di Wes Craven erano invece molto diretti e rigorosi) e non prepara adeguatamente la rivelazione sull'identità del killer, compresi i tentativi di sviare i sospetti, alquanto telefonati. A salvarsi solo la scena nella casa stregata del parco dei divertimenti, l'unica che costruisca un po' di tensione grazie al classico, ma sempre efficace utilizzo dei manichini.
Dove invece Totally Killer fallisce l'obiettivo è nel suo lato più squisitamente horror: nonostante il tentativo di copiare l'approccio decostruzionista di Scream, la pellicola risulta particolarmente debole e banale nelle sue scene più tese e splatter (laddove i film di Wes Craven erano invece molto diretti e rigorosi) e non prepara adeguatamente la rivelazione sull'identità del killer, compresi i tentativi di sviare i sospetti, alquanto telefonati. A salvarsi solo la scena nella casa stregata del parco dei divertimenti, l'unica che costruisca un po' di tensione grazie al classico, ma sempre efficace utilizzo dei manichini.
In definitiva Totally Killer è un classico film da popcorn con pregi e difetti, ma che si lascia vedere con un sorriso stampato sul viso.
Consigliato a chi: non ne può più del revival anni '80.
Totally Killer è disponibile in streaming su Prime Video.
IT (Capitolo 1 + Capitolo 2)
Approfittando dell'arrivo di entrambi i capitoli su Netflix, ho deciso di rivedere l'adattamento cinematografico di IT (visto ai tempi al cinema), forse il romanzo più famoso di Stephen King, constatando come, nonostante ovvie restrizioni e difficoltà, entrambi i film funzionino ancora piuttosto bene. Merito di un cast azzeccato, di una storia sempre affascinante e di un ottimo regista, l'argentino Andy Muschietti.
Innanzitutto mi sono sempre chiesto come mai, in tempi dove spesso le serie TV hanno budget maggiori degli stessi film, la Warner Bros abbia optato per un film diviso in due capitoli, piuttosto che una serie di alto profilo da trasmettere su HBO. Il romanzo originale di Stephen King conta oltre 1000 pagine e una narrazione densa a cavallo tra passato e presente con decine di personaggi, che sarebbe stata perfetta per la serializzazione. L'avere dovuto limitare il tutto in due capitoli di meno di 5 ore totali, fa sì che la narrazione sia parecchio compressa e che Andy Muschietti non abbia spesso il tempo necessario a preparare adeguatamente le scene di spavento, puntando tutto su jump scare inattesi e su inquadrature tremolanti. A farne maggiormente le spese è il Capitolo 1, dove vengono sacrificate anche molte delle scene che mostrano la creazione del forte legame di amicizia dei Perdenti, fondamentale per il coinvolgimento emotivo degli spettatori. Fortunatamente Capitolo 2, grazie anche a un minutaggio decisamente superiore, riesce a colmare i buchi ripresentando efficacemente lo stile del libro originale con continui salti temporali.
Aldilà di queste considerazioni [che lasciano il tempo che trovano, visto che i film combinati hanno macinato più di un miliardo di dollari al box office], i film funzionano e appassionano grazie a scelte davvero azzeccate per il cast dei Perdenti, sia in versione adolescenziale che adulta; fondamentale anche la scelta di Bill Skarsgård, che riesce ad interpretare il ruolo di uno dei villain più iconici della storia della letteratura horror con grande personalità, riuscendo al contempo a distanziarsi dalla memorabile prestazione di Tim Curry, nella miniserie televisiva di vent'anni prima.
È altrettanto importante citare l'ottimo lavoro svolto da Andy Muschietti in cabina di regia, bravo a gestire bene il ritmo privilegiando le scene di dialogo a quelle più spaventose e a ottenere il massimo nonostante una sceneggiatura problematica: una prova davvero sorprendente, contando anche che il regista argentino aveva alle spalle un solo film (l'ottimo La Madre, con protagonista Jessica Chastain, che qui interpreta il ruolo di Beverly adulta) e che era dovuto subentrare in corsa al regista originale del progetto, Cary Joji Fukunaga, silurato per un approccio alla storia ritenuto troppo alternativo.
È altrettanto importante citare l'ottimo lavoro svolto da Andy Muschietti in cabina di regia, bravo a gestire bene il ritmo privilegiando le scene di dialogo a quelle più spaventose e a ottenere il massimo nonostante una sceneggiatura problematica: una prova davvero sorprendente, contando anche che il regista argentino aveva alle spalle un solo film (l'ottimo La Madre, con protagonista Jessica Chastain, che qui interpreta il ruolo di Beverly adulta) e che era dovuto subentrare in corsa al regista originale del progetto, Cary Joji Fukunaga, silurato per un approccio alla storia ritenuto troppo alternativo.
Nonostante un finale che, esattamente come il libro originale, lascia molto a desiderare (fattore che peraltro viene ironicamente citato anche nei film, complice anche un memorabile cameo dello stesso Stephen King), i due capitoli di IT sono, a distanza di qualche anno, ancora validissimi e rappresentano uno dei migliori adattamenti delle opere del Re dell'Horror.
Consigliato a chi: è affetto da coulrofobia (bisogna pur affrontare le proprie paure!)
IT è disponibile su Netflix: Capitolo 1 e Capitolo 2.
Bonus! La Casa dei Fantasmi (1959)
Chiudiamo questo articolo con quello che è un mio guilty pleasure di Halloween, ovvero il film La Casa dei Fantasmi del 1959 (nulla a che vedere con il film omonimo uscito qualche mese fa a e dedicato a una popolare attrazione di Disneyland).
Il milionario Frederick Loren (Vincent Price) offre 10 mila dollari a testa a cinque persone che dovranno passare l'intera notte in una casa che si suppone sia infestata da fantasmi e presenze maligne. Ovviamente la notte si rivelerà piena di inquietanti fenomeni e non tutti gli ospiti saranno in grado di riscuotere quei soldi al sopraggiungere dell'alba...
Il film è diretto e prodotto da William Castle, regista famoso per i suoi chiassosi b-movie e per alcune geniali trovate come elettrificare i sedili dei cinema per spaventare ulteriormente gli spettatori; una persona dalla creatività realmente vulcanica omaggiata nel bellissimo e poco conosciuto film Matinee di Joe Dante [che consiglio caldamente di recuperare]. Fedele allo spirito del suo regista, La Casa dei Fantasmi è una pellicola assurda e delirante, piena di colpi di scena, crisi di nervi, fantasmi assortiti, scheletri semoventi, situazioni surreali, trame contorte ed elaboratissime, e pure una pozza di acido (!!!) nel seminterrato. Insomma, un film ingenuo e sopra le righe (ma con alcune scene di tensione indubbiamente efficaci e potenti per i tempi), proprio per questo quasi irresistibile, complice anche un Vincent Price praticamente perfetto, al contempo misuratissimo e sornione. Insomma, un classico guilty pleasure, che è peraltro possibile guardare legalmente e senza nessun abbonamento a pagamento, in quanto non coperto da copyright. Potete guardare il film cliccando sui link qui sotto (versione italiana e inglese), oltre che interagendo direttamente con il player integrato.
Consigliato a chi: non trova nulla di strano nel fatto che una casa possa avere una pozza di acido in cantina.
In Conclusione
Buon Halloween e buona Festa di Ognissanti, ovviamente!
Per ulteriori recensioni di film horror usciti recentemente cliccate sui seguenti link:
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