Joe Hill - Un Tempo Strano (Recensione) - Quattro Romanzi Brevi, Tra Alti e Bassi

 

Torniamo a parlare di Joe Hill, il secondogenito di Stephen King (Hill è la contrazione del secondo nome Hillström), salito recentemente alla ribalta per una serie di adattamenti di sue opere quali le serie (ora concluse) di Locke & Key e NOS4A2 e l'ottimo film The Black Phone
Anch'io, attirato dalle ottime idee alla base di Locke & Key, ho recuperato tutto l'ottimo fumetto, scoprendo un autore dotato di grande inventiva e di ottime capacità nel caratterizzare e delineare personaggi tridimensionali e non banali. Sensazione pienamente confermata anche dal più che discreto romanzo NOS4A2 che, nonostante qualche lungaggine nel finale, si segnala per la grande quantità di idee alla base e ci regala una protagonista tutt'altro che banale e lontana dai classici stereotipi americani del genere. Arriviamo così a questo Un Tempo Strano, ultima uscita in campo letterario di Joe Hill, un'antologia di quattro romanzi brevi tra horror, fantascienza e narrativa pulp, senza alcun tema comune a legarli, se non quella dello stesso autore.

Istantanea

Istantanea

Ambientato negli anni 80, Istantanea, segue Michael, un ragazzino obeso che si ritrova saltuariamente a fare da badante a Shelly, la sua ex-baby sitter, afflitta da una forma particolarmente acuta di demenza senile che la porta a delirare costantemente su una fantomatica macchina fotografica istantanea capace di succhiare i ricordi dalle persone. Dopo l'incontro casuale con un personaggio alquanto disgustoso, munito appunto di una strana macchina fotografica istantanea, il protagonista inizia a pensare che quelli di Shelly non siano esattamente deliri. In una notte tempestosa, Michael, non certo un eroe, finirà per dovere trovare un coraggio che non credeva di possedere e scontrarsi con il cattivo, il cui esito porterà a conseguenze inaspettate.
Tra i quattro romanzi brevi presenti in questa raccolta, Istantanea è probabilmente quello più vicino alle tipiche tematiche del padre di Joe Hill: una calda e appiccicosa estate del passato, l'orrore come metafora del passaggio da adolescenza a età adulta e lo sguardo agrodolce sull'anzianità. La storia è ben scritta ed è la più scorrevole tra le quattro presenti nel libro, anche se, probabilmente, la più scontata del lotto.

Carica

Carica

Randall Kellaway è un ex-militare che, tornato dall'Afghanistan, si è riciclato come guardia di sicurezza presso un grande magazzino. Dopo avere sentito uno sparo in una gioielleria, Randall interviene uccidendo la colpevole (l'ex-amante del direttore del negozio, furiosa per la fine della relazione), non evitando però un bagno di sangue dove perderanno la vita anche innocenti passanti, tra cui una donna musulmana e il suo figlio neonato. Randall è visto dai media come un vero e proprio eroe nazionale, ma la tenace reporter Aisha Lanternglass piano piano scoprirà sempre più crepe nella storia raccontata dalla guardia, fino al momento in cui la verità uscirà allo scoperto, portando a un finale alquanto drammatico.
Carica è sicuramente il racconto più ambizioso dei quattro e quello dotato della struttura più complessa, con Joe Hill che segue tutti i personaggi principali fino a che tutte le sottotrame si incroceranno in un finale decisamente pesante. A svettare in questo romanzo breve è la capacità dell'autore di gestire al meglio tutte le trame e di caratterizzare in modo convincente tutti i personaggi, anche quelli che magari appaiono per poche pagine. È però chiaro come Joe Hill abbia ideato Carica come aperta critica all'NRA (National Rifle Association, la ben nota e potente associazione pro-armi statunitense) e alla fascinazione tutta americana per le armi da sparo: un aspetto che però alla fine sembra prendere il possesso della narrazione, portando a un finale fin troppo crudo, violento e negativo.

Lassù

Lassù

Aubrey è un timido violoncellista che decide di buttarsi col paracadute (nonostante una forte paura delle altezze) per onorare la memoria di un'amica morta di cancro. Nonostante l'estrema riluttanza, Aubrey si trova costretto a buttarsi per un problema tecnico sull'aereo atterrando però su una stranissima nuvola solida. La nuvola inizialmente si rivela essere un posto quasi idilliaco grazie alla capacità di creare dal nulla tutto ciò che il protagonista desidera, anche un'eterea versione di Harriet, la donna di cui è disperatamente innamorato (ma non ricambiato). Ben presto Aubrey si accorge che, dietro il luogo idilliaco, si nasconde qualcosa di potente e terrificante. A 8000 piedi di altezza, il violoncellista non solo dovrà trovare un'impossibile via d'uscita ma, al contempo, venire a patti con i propri sentimenti per Harriet.
Lassù è il racconto più peculiare e visionario del lotto, permeato da una buona dose di black humour. La trama principale non riserva in realtà chissà quali sorprese ed è facile capire dove l'autore voglia parare una volta che il protagonista giunge sulla "nuvola". A rendere il racconto memorabile è la bravura di Joe Hill nel caratterizzare il protagonista Aubrey, un personaggio estremamente realistico e tridimensionale, la cui storia viene svelata gradatamente grazie all'uso azzeccato dei flashback. Nonostante un finale forse un po' compresso, Lassù è secondo me il migliore tra i romanzi brevi presentati in questa raccolta.

Pioggia

Honeysuckle sta aspettando che la sua fidanzata Yolanda si trasferisca a casa sua (a Boulder, nel Colorado), ma la convivenza non avrà mai luogo: Yolanda, insieme a migliaia di altre persone, è uccisa da un temporale alquanto mortale. Al posto della comune acqua, infatti, le nuvole riversano su Boulder una letale pioggia di taglientissimi cristalli: si scoprirà che i cristalli sono composti dalla cosiddetta "folgorite" un minerale che può formarsi solo in particolari condizioni climatiche e vicino a un vulcano in eruzione. Come ha fatto quindi ad arrivare fino al Colorado? Honeysuckle decide di incamminarsi verso Denver per avvertire il padre di Yolanda della tragedia: sarà un viaggio alquanto pericoloso e movimentato in scenari post-apocalittici. Un viaggio che la porterà, inaspettatamente, anche a risolvere il dilemma della misteriosa origine della letale pioggia.
Con Pioggia, Joe Hill si avvicina ancora ai territori tipici della narrativa di Stephen King, in quello che a tratti sembra quasi un omaggio alle prime duecento pagine de L'Ombra dello Scorpione: un evento apocalittico che decima una comunità, il viaggio on the road, l'esplosione della violenza in risposta all'evento. La trama è comunque affascinante e la protagonista (così come i tanti personaggi di contorno) tratteggiata in modo eccellente, ma il racconto traballa su un finale decisamente troppo compresso, dove i tanti indizi sparsi faticano ad incastrarsi al meglio. Pioggia  è probabilmente l'unico dei racconti qui presenti che avrebbe giovato di un numero di pagine superiore.

In Conclusione

Un Tempo Strano è una valida raccolta di quattro romanzi brevi, che mostra bene i punti di forza di Joe Hill: una grande inventiva, una scrittura estremamente scorrevole e una capacità non comune di creare e tratteggiare personaggi tridimensionali e ben definiti, siano essi protagonisti, comprimari o semplici comparse. Per contro, questo libro mostra qualche incertezza di troppo nella gestione delle trame e delle tematiche, come descritto nelle mini recensioni dei racconti. In definitiva un libro che rappresenta una buona porta d'ingresso verso la narrativa di Joe Hill e un'ottima lettura da spiaggia, visto il periodo.

Un Tempo Strano è disponibile come volume e come ebook su tutti i principali store di libri online, oltre che ovviamente nelle librerie di varia.

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