Nota Importante: Questo articolo contiene sicuramente diversi SPOILER sulla prima stagione di The Devil's Hour. Non continuate a leggere l'articolo se non volete rovinarvi alcune delle sorprese che i 6 episodi contengono. Grazie.
La Trama
Lucy Chambers (interpretata da Jessica Raine) è un'assistente sociale con un figlio (Isaac) molto problematico, in quanto affetto da una totale e inspiegabile apatia (oltre che da comportamenti tipicamente associati alla schizofrenia); una situazione che ha anche causato la separazione di Lucy dal marito Mike (interpretato da Phil Dunster), incapace di amare e comprendere il proprio figlio. Lucy, ogni notte alle 3.33 (l'ora del Diavolo, appunto), è vittima di oscuri e inspiegabili sogni che riguardano il suicidio di una misteriosa donna. Nuove visioni, veri e propri presagi di morte, inizieranno a tormentare Lucy anche durante il giorno: e se le visioni fossero squarci del futuro, vere e proprie premonizioni? E se Lucy fosse in grado di intervenire e modificare quel futuro?
Contemporaneamente, i detective Ravi Dhillon (interpretato da Nikesh Patel) e Nick Holness (interpretato da Alex Ferns) indagano su un misterioso omicidio e su una Nissan rossa parcheggiata non lontano dalla scena del crimine. Scopriranno presto che la macchina è stata vista su altre scene del crimine e che appartiene al misterioso Gideon Shepherd (interpretato da un sempre ottimo Peter Capaldi). Una volta fatta irruzione nel suo nascondiglio non troveranno Gideon, ma una scritta inequivocabile: "Where is Lucy Chambers?". Da quel momento le trame inizieranno a intersecarsi in modo sempre più fitto, fino all'inaspettata rivelazione finale su cosa leghi veramente Gideon e Lucy.
Cottura a Fuoco Lento
Aldilà della primissima scena, The Devil's Hour inizia in modo molto lento e compassato e ci vogliono almeno un paio di episodi prima che la trama acquisti forma e soprattutto un reale interesse. Lo showrunner e creatore Tom Moran (coadiuvato in cabina di produzione da Steven Moffat, noto per il suo lavoro sulle serie Sherlock e Doctor Who) si prende tutto il tempo necessario a preparare tutti gli ingredienti, metterli con calma nel pentolone e cuocere il tutto a fuoco lento. Probabilmente troppo lento, dal momento che spesso si ha la sensazione che sullo schermo non stia succedendo nulla di rilevante e che certe scene (in particolare molte delle scene con protagonista Isaac o la madre di Lucy) siano solo dei riempitivi per allungare il brodo o, peggio, che siano buttate lì in modo non troppo coerente. In realtà, nonostante un ultimo episodio per certi versi imperdonabile, alla fine (letteralmente appena prima dei titoli di coda) la serie dimostra non solo una grande coerenza di fondo, ma anche una scrittura insospettabilmente molto più acuta e sottile. Una scelta coraggiosa, in tempi dove la saturazione dei contenuti impone di sparare subito una buona parte delle proprie cartucce per catturare l'attenzione dello spettatore.
Il Multiverso (Sotto Mentite Spoglie)
Nonostante un titolo e un attacco volutamente ambigui (che puntano più su suggestioni tipicamente legate ai generi horror e thriller), già a metà del primo episodio appare piuttosto chiaro come questa serie in realtà sia qualcosa di molto differente. Arrivati al terzo episodio, soprattutto per lo spettatore più scafato, appare chiaro che Isaac, il figlio di Lucy, non veda fantasmi o amici immaginari, ma che sia invece capace di vedere e viaggiare attraverso universi paralleli. Una svolta fantascientifica francamente inaspettata che cambia decisamente le carte in tavola e che funge da esca per trattenere lo spettatore. È inoltre importante sottolineare come il tema del multiverso, senza toccare la complessità e la precisione chirurgica di altre opere simili (su tutte la celeberrima e cervellotica Dark), è trattato in modo serio e ha basi alquanto solide, cosa che permette a The Devil's Hour di essere credibile e coerente.
Una Sceneggiatura Più Sagace di Quanto Sembri
Nell'arco dei primi cinque episodi, The Devil's Hour si rivela un prodotto solido, ma senza eccessivi guizzi a livello di sceneggiatura (totalmente scritta dall'ideatore e showrunner Tom Moran), regia o recitazione: la storia procede in modo lento e (apparentemente) non tutto pare così coerente. La presenza costante del personaggio di Lucy (discreta la recitazione di una non espressivissima Jessica Raine) nelle indagini dei due detective appare infatti alquanto forzata così come la condiscendenza del detective Ravi nei suoi confronti, non giustificata dall'evidente attrazione che prova per la donna. Invece la scena finale, oltre a spalancare le porte alle prossime stagioni (la serie è già stata rinnovata per due ulteriori stagioni da Amazon) fornisce una sagace e sottile chiave di lettura alle tante piccole incongruenze, che permette di rivalutare in positivo l'intera stagione. Peccato che, per arrivare a quel punto, la serie sottoponga lo spettatore a una delle peggiori torture, ovvero...
Lo Spiegone!
Purtroppo The Devil's Hour ricade nello stesso identico problema della serie Marvel Loki: la necessità di inserire uno spiegone che occupi per intero (o quasi) l'ultima puntata della stagione. Se nel caso della serie dedicata all'antieroe asgardiano, si trattava di un'esigenza dettata dal dovere introdurre un villain particolarmente complesso come Kang e le sue infinite varianti, in The Devil's Hour l'obiettivo è quello di esplicitare tutte le regole del funzionamento del particolare multiverso creato dallo showrunner Tom Moran. In particolare la concitata narrazione da parte del personaggio di Gideon (davvero ottima l'interpretazione di Peter Capaldi nell'arco di tutta la serie, alle prese con un personaggio estremamente ambiguo e sfaccettato) è utile per mettere a fuoco il tema del loop temporale in grado di creare infiniti universi paralleli, ma affossa totalmente il ritmo di una serie che già aveva uno svolgimento alquanto lento e compassato. Fortunatamente, come già detto, il drammatico finale a sorpresa risolleva immediatamente le sorti dello show, lasciando buone sensazioni in vista delle prossime stagioni.
In Conclusione
Nonostante un ritmo lento e qualche sostanziale difetto (soprattutto il soporifero episodio finale), The Devil's Hour si è rivelato un prodotto interessante e superiore alla media delle tante produzioni seriali che arrivano incessantemente sui nostri schermi. Merito di una sceneggiatura abbastanza sottile, di una regia professionale e di una recitazione generalmente di buon livello, con mattatore assoluto Peter Capaldi. The Devil's Hour è una serie che, nonostante la poca pubblicità e passaparola, merita decisamente il recupero, soprattutto per chi ha amato opere come Dark o pellicole come l'ottima Predestination.
The Devil's Hour è una serie tv trasmessa in esclusiva in streaming su Amazon Prime Video.
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