Innanzitutto un po' di nozioni: Elseworlds è una linea editoriale lanciata da DC Comics nel 1989 [anche se in molti considerano il celeberrimo Dark Knight Returns di Frank Miller del 1986 come la prima vera opera di questo filone] con la graphic novel Gotham by Gaslight, che trasportava il personaggio di Batman in un'ambientazione vittoriana.
L'idea di base degli Elseworlds è reimmaginare i maggiori supereroi DC in mondi alternativi e fuori continuity, a volte basati su una particolare idea (per esempio, in Superman: Red Son, cosa sarebbe successo se il razzo di Superman fosse caduto nell'ex-URSS?), a volte immaginando possibili futuri, a volte facendo muovere i personaggi all'interno di altre epoche o di famose opere letterarie e cinematografiche. Insomma, storie dove gli autori potevano avere una sostanziale libertà creativa, sollevati dal fardello della continuity. Detto questo, nell'arco di quasi vent'anni, la DC Comics ha pubblicato un alto numero di Elseworlds, dalla qualità molto eterogenea: abbiamo infatti vere e proprie gemme (su tutti Kingdom Come e JSA Golden Age), opere di puro intrattenimento (per esempio, Superman Red Son e Batman Red Rain) e opere piuttosto dimenticabili che si reggono in piedi solo sulle premesse iniziali.
L'idea di base degli Elseworlds è reimmaginare i maggiori supereroi DC in mondi alternativi e fuori continuity, a volte basati su una particolare idea (per esempio, in Superman: Red Son, cosa sarebbe successo se il razzo di Superman fosse caduto nell'ex-URSS?), a volte immaginando possibili futuri, a volte facendo muovere i personaggi all'interno di altre epoche o di famose opere letterarie e cinematografiche. Insomma, storie dove gli autori potevano avere una sostanziale libertà creativa, sollevati dal fardello della continuity. Detto questo, nell'arco di quasi vent'anni, la DC Comics ha pubblicato un alto numero di Elseworlds, dalla qualità molto eterogenea: abbiamo infatti vere e proprie gemme (su tutti Kingdom Come e JSA Golden Age), opere di puro intrattenimento (per esempio, Superman Red Son e Batman Red Rain) e opere piuttosto dimenticabili che si reggono in piedi solo sulle premesse iniziali.
James Gunn e gli Elseworlds
Da quando è salito al comando delle divisioni cinematografiche e televisive dell'universo DC, ovvero il "DC Comics Universe" (d'ora in poi DCU), James Gunn ha annunciato un gran numero di progetti e mantenuto un contatto costante con i fan rispondendo spesso e volentieri su Twitter alle più disparate domande. In particolare, come riportato da BadTaste, alla domanda "Sei aperto all'idea di produrre progetti Elseworlds che non sono ambientati nel DCU?", il regista americano ha risposto che sono effettivamente in sviluppo. Una risposta secca che potrebbe semplicemente essere un modo per definire tutti i progetti (come The Flash, o i sequel di The Batman e di Joker) che non faranno parte del nuovo universo cinematografico DC, andando a formare il cosiddetto "DC Comics Extended Universe" (d'ora in poi DCEU).
Detto questo, non c'è assolutamente nulla di male nel giocare un po', immaginando quali graphic novel della linea Elseworlds potrebbero essere trasposte in film o in serie TV: d'altronde la possibilità di avere totale libertà creativa e di poter procedere senza problemi a casting differenti per tutti gli eroi DC sarebbe davvero troppo ghiotta per non sfruttarla. Nella seguente analisi, oltre a un breve riassunto e commento per ognuna delle opere che ho selezionato, ho aggiunto una sezione contenente i pro e i contro alla trasposizione della graphic novel, oltre a una probabilità (assolutamente soggettiva) che il progetto possa andare in porto.
Detto questo, non c'è assolutamente nulla di male nel giocare un po', immaginando quali graphic novel della linea Elseworlds potrebbero essere trasposte in film o in serie TV: d'altronde la possibilità di avere totale libertà creativa e di poter procedere senza problemi a casting differenti per tutti gli eroi DC sarebbe davvero troppo ghiotta per non sfruttarla. Nella seguente analisi, oltre a un breve riassunto e commento per ognuna delle opere che ho selezionato, ho aggiunto una sezione contenente i pro e i contro alla trasposizione della graphic novel, oltre a una probabilità (assolutamente soggettiva) che il progetto possa andare in porto.
[Note:
1- Alcune delle seguenti opere sono già state adattate come film animati usciti direttamente per il mercato home video. Nell'articolo però ci concentreremo solo su possibili adattamenti live action.
2- La selezione degli Elseworlds è puramente soggettiva e mi rendo conto di avere escluso alcuni titoli piuttosto popolari.
3-Per questo articolo ho preso in considerazione solo le opere considerate effettivamente come Elseworlds (per comodità potete visitare questo Link), con una piccola deroga. Altre popolari opere ambientate successivamente nel multiverso DC (per citarne qualcuna: Batman White Knight, DC The New Frontier, Batman Damned e Flashpoint) non sono state prese in considerazione.]
Batman: Gotham by Gaslight
Il primo Elseworlds ufficiale trasporta il mito di Batman in epoca vittoriana, all'inizio della sua attività di vigilante, dove dovrà vedersela addirittura con Jack lo Squartatore, fuggito dall'Inghilterra e sbarcato in quel di Gotham per continuare la sua folle attività omicida. Gotham by Gaslight è un'opera tutto sommato sufficiente, vessata da una storia (opera del compianto Brian Augustyn) a dire il vero abbastanza lenta e noiosa, caratterizzata da colpi di scena un po' telefonati. A rendere la graphic novel degna di nota sono i disegni straordinari di un Mike Mignola ancora nel pieno della sua evoluzione stilistica, ma già efficacissimo nell'utilizzo dei chiaroscuri, che donano all'opera l'atmosfera perfetta. Il fumetto ha avuto anche un seguito (illustrato dal bravo Eduardo Barreto), il dimenticabile Batman: Master of the Future, decisamente più virato allo steampunk.
Pro: Vedere all'opera Batman nel contesto di una nebbiosa Gotham vittoriana è un'idea affascinante che potrebbe rendere decisamente bene su schermo, così come sfruttare le doti da detective del personaggio per dare la caccia al più famoso serial killer della storia.
Contro: La storia, come detto, è un po' troppo lenta e sacrifica l'azione per lunghe scene di dialogo. Anche la soluzione del mistero sull'identità di Jack andrebbe strutturata in modo decisamente migliore.
Probabilità: Medio-Alta. L'epoca vittoriana è da sempre una piccola ossessione per il cinema americano, così come il mistero dell'identità di Jack lo Squartatore. In più sarebbe un adattamento che non richiederebbe un budget troppo elevato.
Batman: the Doom that Came to Gotham
Ancora Mike Mignola, questa volta in veste di scrittore (coadiuvato ai dialoghi da Richard Pace), per una storia che unisce Batman e gli orrori tipicamente lovecraftiani. Nonostante una trama un po' ondivaga che sembra perdersi un po' via in alcune sottotrame, la graphic novel è un vero spasso, dove i maggiori nemici del pipistrellone sono reinterpretati in chiave lovecraftiana, fino all'apparizione finale di Yog-Sothoth in carne e tentacoli. Un omaggio divertito, ma estremamente curato e rispettoso alle opere di H.P. Lovecraft, che merita sicuramente la lettura, grazie anche ai validi disegni di Troy Nixey, un buon epigono dello stesso Mignola.
Pro: Batman contro gli orrori cosmici lovecraftiani, cosa può andare storto?
Contro: Le suggestioni lovecraftiane sono estremamente complesse da portare su schermo con successo e necessiterebbero di un ottimo regista esperto del genere horror per funzionare appieno. In più il budget probabilmente ingente e il probabile rating "R" che taglierebbe fuori il pubblico adolescenziale sono due fattori da considerare.
Probabilità: Medio-Bassa. Un Batman decisamente virato sull'horror cosmico difficilmente potrà avere il via libera dalla dirigenza Warner. Anche se, forse, una miniserie per HBO o per il servizio streaming Max [unione di HBO Max e Discovery +] potrebbe essere presa in considerazione.
Batman: Red Rain
Red Rain è il primo capitolo di una popolare trilogia di Elseworlds realizzata da Doug Moench (uno degli scrittori più importanti, solidi e sottovalutati della storia del personaggio) e dall'estroso Kelley Jones, che vede il personaggio impegnato in uno scontro mortale con Dracula, stabilitosi a Gotham. Quando è chiaro che la potenza del re dei vampiri è troppo anche per Batman, Bruce Wayne è costretto a compiere una scelta estrema per sconfiggerlo, le cui conseguenze saranno poi affrontate nei due seguiti, Bloodstorm e Crimson Mist. Red Rain e i suoi seguiti sono storie tutto sommato semplici e lineari, ma comunque solide: la differenza la fanno chiaramente i disegni di Kelley Jones, libero di esprimere al meglio il proprio immenso talento grafico, in un fumetto che esalta al massimo il suo tratto gotico, deformato e oscuro.
Pro: Un Batman immerso in atmosfere gotiche e horror è un'idea affascinante. Inoltre, l'intreccio del personaggio vampiro che cerca di fare del bene, controllando al contempo i propri istinti omicidi, è un grande classico.
Contro: Un Batman vampiro sempre più fuori controllo potrebbe essere indigesto a molti spettatori, così come la violenza esplicita e le scene splatter.
Probabilità: Medio-Bassa. Difficile che la Warner accetti di mettere il suo personaggio più famoso in una luce così ambigua. In più la necessità di fare un prodotto più violento e sanguinolento taglierebbe fuori tutto il pubblico adolescenziale.
Superman: Red Son
Red Son è sicuramente uno degli Elseworlds più conosciuti e apprezzati e si basa su un'idea alquanto intrigante: cosa sarebbe successo se il razzo di Superman fosse caduto nella URSS in piena guerra fredda? Ovviamente Superman diverrebbe non solo uno strumento della propaganda comunista, ma darebbe inoltre un incredibile vantaggio militare all'Unione Sovietica. Almeno finché lo stesso Superman non decide di diventare un vero e proprio dittatore a capo di un'utopia globale (idea scopiazzata, a dire il vero, dal Miracleman di Alan Moore): a questo punto, l'unica possibilità di salvezza per quel che rimane dell'Occidente rimane il genio assoluto (e malato) di Lex Luthor.
Come è facile intuire dalla sinossi, l'autore Mark Millar non ci va molto per il sottile, per una storia che evita abilmente qualunque elucubrazione politico-filosofica e che punta a stupire costantemente il lettore con trovate molto efficaci e cool (Batman con il colbacco sopra al cappuccio? perché no!). Risultato pienamente raggiunto (anche in virtù dei buoni disegni del lentissimo Dave Johnson, in realtà un po' in affanno nell'ultimo capitolo), anche se Red Son rimane figlio del periodo in cui è uscito (quello in cui tutti erano convinti che Millar fosse il nuovo salvatore del fumetto americano, per citare un ottimo articolo di Fumettologica) ed è invecchiato piuttosto male.
Come è facile intuire dalla sinossi, l'autore Mark Millar non ci va molto per il sottile, per una storia che evita abilmente qualunque elucubrazione politico-filosofica e che punta a stupire costantemente il lettore con trovate molto efficaci e cool (Batman con il colbacco sopra al cappuccio? perché no!). Risultato pienamente raggiunto (anche in virtù dei buoni disegni del lentissimo Dave Johnson, in realtà un po' in affanno nell'ultimo capitolo), anche se Red Son rimane figlio del periodo in cui è uscito (quello in cui tutti erano convinti che Millar fosse il nuovo salvatore del fumetto americano, per citare un ottimo articolo di Fumettologica) ed è invecchiato piuttosto male.
Pro: Un'idea vincente che si tradurrebbe molto bene in una trasposizione cinematografica, con la possibilità di lavorare alla grande su costumi e scenografie.
Contro: La storia, come detto, è invecchiata male e necessiterebbe una buona riscrittura per funzionare al meglio su grande schermo. In più l'attuale situazione geopolitica implica quantomeno un po' di prudenza nell'affrontare alcuni temi.
Probabilità: Medio-Alta. L'idea è vincente e spettacolare, anche se il budget richiesto per un progetto simile sarebbe piuttosto alto. Con il regista e lo sceneggiatore giusto, potrebbe però funzionare molto bene.
JLA: The Nail
The Nail è una storia corale basata su un intrigante presupposto: cosa sarebbe successo se un chiodo avesse forato la gomma del pick-up dei Kent, facendo in modo che non arrivassero in tempo a trovare il razzo di Kal-El? Su questa base, Alan Davis (qui presente come autore completo) tesse una storia corale e complessa creando un vero e proprio universo alternativo, dando il giusto spazio a ognuno dei protagonisti. La storia presenta alcune idee e svolte molto interessanti, ma purtroppo è appesantita da dialoghi piuttosto rigidi e monolitici (sicuramente uno dei difetti maggiori del Davis autore completo) e da un continuo accumulo di situazioni, che rendono la lettura un po' lenta e frustrante. I disegni di Alan Davis sono però davvero eccezionali e l'opera merita anche solo per vedere la sua interpretazione dei supereroi DC con l'inconfondibile tratto morbidissimo. The Nail ha avuto un seguito ufficiale (Another Nail) che riprende alcune trame lasciate in sospeso, in particolare riguardo Lanterna Verde e gli Nuovi Dei: una storia tutto sommato più piacevole e lineare di quella originale (e in più qualunque cosa con Darkseid è per definizione migliore).
Pro: Ci sono ottime idee nella storia che si tradurrebbero bene sullo schermo.
Contro: In The Nail appare mezzo universo DC, praticamente, fattore che farebbe schizzare alle stelle il budget.
Probabilità: Bassa. Per un'opera così complessa e corale servirebbe un budget altissimo e un impegno da parte della divisione cinematografica DC davvero ingente. Troppo per un'opera valida e interessante, ma non così significativa. Almeno non quanto un altro Elseworlds corale, alquanto noto (di cui parleremo ovviamente nella seconda parte di questo articolo).
Finisce qui la prima parte di questo articolo dedicato agli Elseworlds che potrebbero essere adattati al cinema o in serie TV.
La seconda parte è disponibile a questo URL:
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Tutte le graphic novel qui presentate sono disponibili come volumi nei maggiori store online di libri ed ebook in versione inglese e italiana. I volumi sono anche disponibili in fumetteria e nelle librerie di varia, ovviamente.
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