Attenzione: la seguente recensione contiene alcuni SPOILER sul film M3gan, grazie.
Una Trama Derivativa
La piccola Cady (interpretata da Violet McGraw) è rimasta orfana dei genitori dopo un tragico incidente in montagna. Sarà affidata alla zia materna (e single) Gemma (interpretata da Alison Williams), un'ingegnere robotico alle dipendenze di una grossa azienda di giocattoli, che ovviamente non è preparata a crescere una bambina reduce da un trauma così grande. Dopo un inizio di convivenza alquanto difficile, Gemma decide così di affidare Cady alle cure di M3GAN (acronimo di Model 3 Generative Android, ma pronunciato come il nome "Megan"), un prototipo di bambola robot con AI integrata, sviluppato dalla stessa Gemma: M3GAN è stata infatti programmata per riconoscere e legarsi alla bambina a essa assegnata. L'operazione si rivela un grande successo: non solo Cady ha trovato un'amica e figura di riferimento nella bambola robot, ma, dopo una dimostrazione aziendale delle loro interazioni, M3GAN diventa il progetto di punta dell'azienda. Con l'andare avanti del tempo, però, il rapporto tra Cady e M3GAN diventa sempre più stretto e morboso, tanto che la bambola imparerà a bypassare le limitazioni imposte dalla programmazione per proteggere la bambina a tutti i costi, con conseguenze sempre più drammatiche e sanguinose.
I Particolari Fanno la Differenza
Diciamolo chiaro: con una sinossi del genere il primo pensiero va a un B-movie di quarta categoria (un po' come gli infiniti sequel appartenenti alla serie del già citato Chucky), forse addirittura a uno dei divertenti e tremendi filmacci della The Asylum. Invece M3GAN è sicuramente uno dei migliori thriller/horror degli ultimi anni. In questo caso, la differenza la fanno davvero i particolari.
Innanzitutto è vincente l'idea di aggiornare uno dei più noti canovacci horror (quello del giocattolo indemoniato) ai tempi moderni, rendendo così la paura e l'inquietudine più reale e vicina alla nostra esperienza. È esattamente quanto fatto in modo alquanto brillante dal film L'Uomo Invisibile del 2020 (non a caso sempre prodotto da Jason Blum): in quel caso l'archetipo dell'uomo invisibile di H.G. Wells veniva aggiornato con tematiche moderne come la mancanza di privacy ai tempi dei social e fenomeni molto gravi come lo stalking digitale e il revenge porn.
M3GAN aggiorna invece l'archetipo del giocattolo posseduto con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale (di per sé un altro archetipo classico dei film di fantascienza sin dall'immortale 2001 Odissea nello spazio), declinato in modo alquanto contemporaneo. Sentendo parlare la bambola robot M3GAN non si può non pensare agli speaker intelligenti che hanno ormai invaso le nostre case o alle polemiche e inquietudini generate dall'utilizzo di strumenti potentissimi come Midjourner e ChatGPT. La pellicola diretta da Gerard Johnstone non vuole certo disquisire in modo profondo di etica e creatività, ma funziona proprio perché esaspera con intelligenza una situazione attuale e verosimile, che è ciò che fanno i migliori horror.
Innanzitutto è vincente l'idea di aggiornare uno dei più noti canovacci horror (quello del giocattolo indemoniato) ai tempi moderni, rendendo così la paura e l'inquietudine più reale e vicina alla nostra esperienza. È esattamente quanto fatto in modo alquanto brillante dal film L'Uomo Invisibile del 2020 (non a caso sempre prodotto da Jason Blum): in quel caso l'archetipo dell'uomo invisibile di H.G. Wells veniva aggiornato con tematiche moderne come la mancanza di privacy ai tempi dei social e fenomeni molto gravi come lo stalking digitale e il revenge porn.
M3GAN aggiorna invece l'archetipo del giocattolo posseduto con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale (di per sé un altro archetipo classico dei film di fantascienza sin dall'immortale 2001 Odissea nello spazio), declinato in modo alquanto contemporaneo. Sentendo parlare la bambola robot M3GAN non si può non pensare agli speaker intelligenti che hanno ormai invaso le nostre case o alle polemiche e inquietudini generate dall'utilizzo di strumenti potentissimi come Midjourner e ChatGPT. La pellicola diretta da Gerard Johnstone non vuole certo disquisire in modo profondo di etica e creatività, ma funziona proprio perché esaspera con intelligenza una situazione attuale e verosimile, che è ciò che fanno i migliori horror.
Un Design Vincente
Un altro fattore vincente è il design della bambola robot M3GAN, un fattore in cui si nota chiaramente la mano di James Wan. Come è noto, il regista di origini malesi rimase totalmente ossessionato da pupazzi e marionette dopo la visione di Profondo Rosso, tanto da inserirli in molte delle sue pellicole: la serie di Saw, Dead Silence e ovviamente la Annabelle del cosiddetto Conjuring-verse. Non stupisce, quindi, che il soggetto alla base di M3GAN sia proprio di Wan, così come la consulenza nel rendere la bambola così efficace. In particolare, è vincente la scelta di darle un aspetto umano e verosimile, ma che finisce volutamente nella cosiddetta Uncanny Valley, dove l'aspetto antropomorfo dato a un robot o a un personaggio animato digitalmente, smette di generare meraviglia nell'osservatore, creando invece repulsione e inquietudine. Esattamente il crinale su cui sta M3GAN, risultando così credibile sia quando è una dolce amica per Cady, che quando si trasforma in una fredda assassina in cerca di vendetta. A questo si aggiunge un look estremamente azzeccato, al contempo stiloso, fanciullesco e sottilmente inquietante.
Un Piccolo Miracolo Produttivo
Nonostante M3GAN sia un film che fa un certo affidamento sugli effetti speciali, alla fine è costato solo 12 milioni di euro (cast compreso). Una cifra irrisoria di questi tempi, che rappresenta l'ennesimo miracolo produttivo di Jason Blum.
Nonostante in molti avessero pensato che M3GAN fosse realizzata in CGI in seguito a motion capture, i responsabili degli effetti speciali hanno spiegato che una scelta simile avrebbe quadruplicato il budget. Per questo motivo si è deciso di affidarsi a un tipo di effetti speciali più classici ed economici: pupazzi, animatronic e una ballerina dodicenne (Amie Donald, bravissima nel dare una personalità e unicità ai movimenti della bambola robot) che recitava con una maschera a cui era poi applicato digitalmente il volto di M3GAN. Nonostante la scarsezza dei mezzi a disposizione, il risultato è impeccabile e tranquillamente all'altezza di produzioni ben più costose.
Nonostante in molti avessero pensato che M3GAN fosse realizzata in CGI in seguito a motion capture, i responsabili degli effetti speciali hanno spiegato che una scelta simile avrebbe quadruplicato il budget. Per questo motivo si è deciso di affidarsi a un tipo di effetti speciali più classici ed economici: pupazzi, animatronic e una ballerina dodicenne (Amie Donald, bravissima nel dare una personalità e unicità ai movimenti della bambola robot) che recitava con una maschera a cui era poi applicato digitalmente il volto di M3GAN. Nonostante la scarsezza dei mezzi a disposizione, il risultato è impeccabile e tranquillamente all'altezza di produzioni ben più costose.
Una Sceneggiatura Calibratissima
Un altro fattore vincente è la sceneggiatura (opera di Akela Cooper che aveva già collaborato con Wan sull'ottimo Malignant), davvero perfetta nella sua essenzialità: in M3GAN non c'è una scena di troppo (100 minuti di durata, titoli di coda inclusi) e il film non perde mai la bussola in trame secondarie. Per esempio, tutto il discorso relativo alla situazione di paura che favorisce la creazione di una nuova famiglia (prima quasi impossibile) tra Gemma e Cady è presente, ma, a differenza di altre pellicole (in particolare l'ottimo La Madre di Andy Muschietti) non ne diventa la base portante, ma solo la naturale conclusione. In questo modo, l'evoluzione di M3GAN da innocua bambola robot a mostro assassino rimane sempre il fulcro dell'opera. La narrazione è così serrata che la pellicola riesce a nascondere alla perfezione le proprie assurdità di fondo (per esempio il perché una delle massime esperte mondiali di robotica e AI lavori come impiegata sottopagata per un'azienda produttrice di giocattoli) e le sue contraddizioni, che è quello che fa un buon film horror: giocare con l'assurdo e presentarlo come credibile, anche quando i personaggi agiscono in maniera totalmente irrazionale.
Detto questo, sarebbe ingiusto dire che la sceneggiatura del film manchi di profondità: la scena in cui M3GAN viene presentata agli investitori è un piccolo capolavoro di umorismo nero, cinismo e social commentary fatto in modo tutt'altro che pedante, così come la critica ai genitori che preferiscono utilizzare tablet, smartphone e console come baby sitter piuttosto che interagire coi figli è decisamente presente.
Ma tutto il film è pieno di umorismo nero e di piccole trovate alquanto riuscite: segnalo in particolare l'assurdo balletto in stile TikTok fatto da M3GAN prima di un omicidio (diventato, in un vero e proprio cortocircuito mediatico, immediatamente virale su TikTok stesso), il fatto che la bambola canti a Cady come ninna nanna "Titanium" di Sia e David Guetta, una citazione alquanto arguta visto il testo del brano, e la trasfigurazione mostruosa di M3GAN nel finale, da manuale del perfetto film horror.
Detto questo, sarebbe ingiusto dire che la sceneggiatura del film manchi di profondità: la scena in cui M3GAN viene presentata agli investitori è un piccolo capolavoro di umorismo nero, cinismo e social commentary fatto in modo tutt'altro che pedante, così come la critica ai genitori che preferiscono utilizzare tablet, smartphone e console come baby sitter piuttosto che interagire coi figli è decisamente presente.
Ma tutto il film è pieno di umorismo nero e di piccole trovate alquanto riuscite: segnalo in particolare l'assurdo balletto in stile TikTok fatto da M3GAN prima di un omicidio (diventato, in un vero e proprio cortocircuito mediatico, immediatamente virale su TikTok stesso), il fatto che la bambola canti a Cady come ninna nanna "Titanium" di Sia e David Guetta, una citazione alquanto arguta visto il testo del brano, e la trasfigurazione mostruosa di M3GAN nel finale, da manuale del perfetto film horror.
Cast e Regia in Gran Forma
Menzione d'onore anche per il cast e la regia, ovviamente. Violet McGraw riesce nel difficile compito di interpretare una bambina estremamente problematica, senza per questo risultare antipatica o insopportabile, riuscendo anzi a creare empatia nello spettatore.
Alison Wiliams, al terzo horror di fila dopo lo splendido Get Out e il disturbante The Perfection (entrambi, al momento, disponibili su Netflix), si conferma attrice forse non eccessivamente espressiva, ma indubbiamente solida, donando al suo personaggio la giusta dose di cinismo ed egocentrismo.
Alison Wiliams, al terzo horror di fila dopo lo splendido Get Out e il disturbante The Perfection (entrambi, al momento, disponibili su Netflix), si conferma attrice forse non eccessivamente espressiva, ma indubbiamente solida, donando al suo personaggio la giusta dose di cinismo ed egocentrismo.
Il regista neozelandese Gerard Johnstone, pur se al debutto ad Hollywood, gira il tutto con invidiabile professionalità, gestendo alla perfezione la tensione e il ritmo della pellicola e donando al film un look preciso fatto di colori saturi ombre e illuminazioni al neon.
Insomma, M3GAN è realmente un piccolo gioiellino, un b-movie praticamente perfetto...o quasi!
Insomma, M3GAN è realmente un piccolo gioiellino, un b-movie praticamente perfetto...o quasi!
Il Maledetto Rating PG-13
L'unico vero problema del film è il suo rating, ovvero la valutazione data dalla MPAA (Motion Picture Association of America) l'autorità preposta a decidere a quali fasce di età vietare la visione di una pellicola al cinema. La valutazione è data in base a dei parametri oggettivi: in particolare, a distinguere una pellicola valutata "R" (vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto) da una pellicola valutata "PG-13" (per i minori di tredici anni è consigliata la presenza di un adulto) sono fattori quali la presenza di parolacce (è prevista la deroga per una sola parolaccia nei film PG-13), nudità, sesso, presenza di alcolici e tabacchi, nonché, ovviamente, sangue e violenza.
M3GAN è stato inizialmente pensato come film per un pubblico più adulto (rating "R"), ma, durante la lavorazione, regista e produttori si sono accorti che era raggiungibile il rating "PG-13" semplicemente modificando alcune piccole cose e abbassando il tasso di violenza esplicita presente.
Una scelta che ha sicuramente giovato agli ottimi incassi (rendendo tra l'altro la pellicola un piccolo fenomeno adolescenziale su TikTok), ma che ha privato M3GAN di un po' di sana cattiveria e, in particolare, di una scena catartica dove potesse esplodere letteralmente la violenza e lo splatter prima del finale, sul modello di quella (totalmente insensata e sopra le righe) presente prima del finale di Malignant di James Wan.
Gerard Johnstone è stato comunque bravissimo a gestire le scene più sanguinose alla perfezione, staccando la telecamera quel microsecondo prima che avvenga effettivamente la scena, lasciando alla testa dello spettatore il compito di colmare il vuoto, ma un pizzico di violenza gratuita e sangue in più avrebbe reso M3GAN un horror davvero memorabile. Sperando, magari, in una futura Unrated Version tirata fuori dai cassetti della BlumHouse Productions, dove potremmo gustarci al meglio la furia omicida della bambola robot.
Una scelta che ha sicuramente giovato agli ottimi incassi (rendendo tra l'altro la pellicola un piccolo fenomeno adolescenziale su TikTok), ma che ha privato M3GAN di un po' di sana cattiveria e, in particolare, di una scena catartica dove potesse esplodere letteralmente la violenza e lo splatter prima del finale, sul modello di quella (totalmente insensata e sopra le righe) presente prima del finale di Malignant di James Wan.
Gerard Johnstone è stato comunque bravissimo a gestire le scene più sanguinose alla perfezione, staccando la telecamera quel microsecondo prima che avvenga effettivamente la scena, lasciando alla testa dello spettatore il compito di colmare il vuoto, ma un pizzico di violenza gratuita e sangue in più avrebbe reso M3GAN un horror davvero memorabile. Sperando, magari, in una futura Unrated Version tirata fuori dai cassetti della BlumHouse Productions, dove potremmo gustarci al meglio la furia omicida della bambola robot.
In Conclusione
M3GAN è un b-movie a cavallo tra horror e thriller quasi perfetto, vero e proprio must per gli appassionati del genere. Con un sequel già annunciato e una popolarità in continua crescita, l'inquietante bambola robot M3GAN potrebbe presto diventare la nuova icona horror, pronta soppiantare la "cuginetta" Annabelle.
M3GAN è disponibile per il noleggio e acquisto in digitale presso i principali store VOD e per l'acquisto fisico presso i maggiori store online. Il film non è attualmente disponibile in streaming.
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