A-Z - A-Z (Recensione) - Bentornato Mark Zonder!

 Cover art

Il progetto A-Z nasce dalla precisa volontà di Mark Zonder (il bravissimo ex-batterista di Warlord e Fates Warning) di registrare un disco di hard rock progressivo, genere che il drummer americano ha interpretato in maniera sopraffina nei Fates Warning tra il 1991 e il 1997 con capisaldi del genere come Perfect Simmetry, Parallels, Inside Out e il capolavoro A Pleasant Shade of Gray. Con l'esperienza Warlord arrivata purtroppo a conclusione per la morte di Bill Tsamis, ed evidentemente stanco di giocare il ruolo del session man di lusso per i supergruppi Frontiers, il batterista americano ha voluto rimettersi in gioco con un progetto più personale. 

Dopo avere assoldato session man di grande esperienza e ancora più grande tecnica come Philip Bynoe al basso, Vivien Lalu alle tastiere e Joop Walters alla chitarra, durante la pandemia è partita così la ricerca per un cantante che si adattasse al meglio allo stile, ricerca decisamente infruttuosa [lo stesso Zonder racconta che tutti i cantanti provinati si sforzavano troppo di interpretare il brano di prova in maniera piatta, come una qualunque canzone dei Queensryche o dei Fates Warning, quando lui voleva un approccio più "radiofonico" e personale]. A quel punto, si è ricordato del vecchio amico Ray Alder (da quasi 25 anni frontman degli stessi Fates Warning, nonché uno dei migliori singer della scena progressive metal), l'ha contattato e sono nati così gli A-Z, nome creato dall'unione delle prime lettere dei cognomi dei due musicisti (concetto interpretato in modo alquanto incisivo anche nella copertina realizzata dal mitico Hugh Syme).

Nonostante la volontà di Zonder di realizzare un album più immediato e radiofonico, e decisamente più votato all'hard rock che al progressive metal, in realtà A-Z si inserisce perfettamente nel solco dei 4 album dei Fates Warning citati in precedenza. Nulla di male, perché la classe di tutti i musicisti coinvolti è cristallina, il songwriting è ispirato e sicuramente votato a una piacevole immediatezza e l'album si fa ascoltare ripetutamente con grande piacere. In particolare, è bello tornare a sentire il drumming di Zonder, caratterizzato non solo da immensa tecnica, ma da altrettanto immenso feeling, tutto fatto di tocco e sensibilità. Anche Alder offre una prestazione maiuscola, interpretando al meglio tutti i brani senza mai cadere nella trappola dell'autocitazione. L'unico appunto riguarda la prestazione dei due session man Vivien Lalu e Joop Walters, un po' troppo impersonali sia nel riffing, che negli assoli sparati a velocità siderale: insomma un compitino svolto in maniera impeccabile, ma senza quel guizzo di personalità che avrebbe dato un'ulteriore spinta a un lavoro comunque ottimo [a voler essere banali si potrebbe dire che ai riff manca il tocco e la sensibilità di un chitarrista come Jim Matheos...].

Tra i brani segnaliamo l'opener "Trial By Fire", con il suo ritornello micidiale; la tiratissima "The Machine Gunner" con Alder che mostra un lato più diretto e graffiante del suo cantato; il mid-tempo "Run Away", dominato da una tastiera che gioca a citare alcuni passaggi di A Pleasant Shade of Gray in modo alquanto intelligente e rispettoso; "At the Waters Edge", raffinato brano che sembra provenire direttamente da Parallels; infine, citazione d'obbligo anche per "Borrowed Time", canzone giocata sul contrasto tra il potente riff della strofa e la melodia dello splendido ritornello.

In conclusione, A-Z non vuole certo reinventare la ruota e raggiunge pienamente l'obiettivo dichiarato di Zonder: un gran disco di hard rock progressivo che non può che finire a citare consapevolmente i Fates Warning. Ascolto obbligato per chi ha adorato quei 4 album della band americana e per tutti quelli che amano le sonorità progressive. Uno dei migliori dischi dell'anno in campo hard rock e metal.

Nota di colore: quasi in contemporanea a questo album, ha esordito un'altra nuova band, i Kings of Mercia, che vede coinvolti Jim Matheos e Joey Vera (rispettivamente chitarrista e bassista dei Fates Warning) e il cantante Steve Overland (frontman della band FM, di cui francamente ricordo solo qualche vinile passato nella mani di mio fratello durante la sua fase AOR). Il disco d'esordio si adagia su un classico AOR di stampo americano, con note progressive: tutto eseguito molto bene e con molta classe, ma che rimane ingabbiato dai confini del genere. Per quanto mi riguarda, gli A-Z vincono nettamente l'ipotetico scontro dei side project targati Fates Warning.

A-Z è disponibile in formato digitale e fisico sul sito ufficiale della label Metal Blade Records. E' disponibile in formato fisico e digitale su tutti i maggiori store online. Il disco è ovviamente inoltre disponibile su tutti i maggiori servizi di musica in streaming, oltre che sulla Pagina Bandcamp della band.

End

Commenti