Devo fare una confessione: nonostante non creda nei fantasmi, sono sempre stato attirato dai reality show riguardanti gli spettri. Mi riferisco a quei programmi dove una squadra di investigatori paranormali, armati di telecamere a infrarosso (non sia mai che un'investigazione avvenga in pieno giorno), registratori, spettrometri, telecamere termiche e altri aggeggi (pseudo) scientifici va a caccia di presenze ultraterrene in luoghi che si ritengono infestati, ovviamente in piena notte. Non saprei dire cosa mi piaccia di questi tipi di reality show, se la ferma convinzione degli investigatori nell'esistenza dei fantasmi, il potere dell'autosuggestione, il montaggio che vuole creare tensione anche quando non succede nulla (" Hai visto muoversi quella sedia?" mentre ovviamente è inquadrato tutt'altro), il momento glorioso dell'analisi di tutto il materiale, senza scordare quegli investigatori che insultano per ore il nulla per provocare presunte reazioni degli spiriti. E' un tipo di entertainment che sicuramente fa molta leva sulla sospensione dell'incredulità dello spettatore, ma che, per quanto possa a volte risultare sciocco o ingenuo, ha comunque un suo strano fascino. Così, quando Netflix ha annunciato 28 Giorni Paranormali, sorta di versione iper-potenziata di questi reality, non ho potuto esimermi dal vederlo.
Un Esperimento Spettrale
Il concetto alla base di 28 Giorni Paranormali è molto semplice: secondo alcune teorie formulate da Ed e Lorraine Warren (i celeberrimi investigatori del paranormale che hanno ispirato la trilogia di film The Conjuring), solo dopo quattro settimane passate in un luogo infestato, i confini tra mondo fisico e mondo spirituale si attenuano abbastanza da poter comunicare con successo con gli spiriti e interagire per scacciare presenze demoniache. Tre squadre formate da investigatori, demonologi e sensitivi dovranno quindi passare 28 giorni in tre delle location più infestate degli States, il tutto senza avere alcuna conoscenza pregressa della storia dietro ognuna di esse e, ovviamente, senza alcuna possibilità di contatto esterno (produzione a parte). A monitorare i progressi di ognuna delle squadre un giornalista esperto di paranormale e il genero dei Warren.
Tre Case Ritenute Infestate
Come detto, la serie segue parallelamente i tre team mentre indagano sulle presenze che infestano tre case popolari tra i seguaci del paranormale negli States:
- Lumber Baron Inn (Denver, Colorado): una locanda in cui è stato compiuto l'efferato omicidio di due giovani ragazze, senza che il killer fosse mai preso. Ovviamente si presume che siano gli spiriti di queste due ragazze a infestare il luogo.
- Madison Dry Goods (Madison, North Carolina): una ex casa funeraria (ora negozio e museo) in cui si narra che un padre abbia ucciso tutta la sua famiglia, prima di suicidarsi. Gli spiriti di tutta la famiglia, incluso il padre, sarebbero ancora intrappolati nella casa.
- Captain's Grant Inn (Preston, Connecticut): una locanda in cui si presume siano avvenuti riti di magia nera che avrebbero intrappolato un numero imprecisato di spiriti, inclusa la moglie del Capitano Grant, Adelaide.
Fact or Fiction?
E arriviamo al punto cruciale di tutta questa miniserie: si tratta di un vero reality o è una serie di finzione sceneggiata in modo da sembrare un tipico reality sui fantasmi, sorta di mockumentary? Nonostante Netflix lo presenti in tutti i materiali marketing come un reality, basta la prima puntata per rendersi conto che si tratta né più né meno di fiction. Normalmente, in questo tipo di reality sui fantasmi, le squadre impiegano intere notti a registrare suoni sospetti e distorti, per poi ripulirli in seguito in studio e trovare magari un suono che somiglia a una lontana voce distorta. In 28 Giorni Paranormali i team, attraverso radio vintage e strani aggeggi elettromagnetici, già al primo giorno ottengono voci pulite dai presunti fantasmi che comunicano allegramente con i team. Da lì in poi è una continua escalation, tra presunte presenze demoniache, lampadari che si muovono, porte che si aprono da sole e strani rumori: escalation che è controbattuta da un utilizzo di oggetti sempre più strampalati da parte dei team (a un certo punto appare anche una vasca di privazione sensoriale estratta da non si sa bene quale cilindro), fino arrivare all'apoteosi dell'elmetto di Dio (!!!), un casco che sembra uscito dritto da un anime anni '80. Insomma, tutto è davvero troppo esagerato, anche se gli sceneggiatori hanno avuto la decenza di evitare di farci vedere spettri generati al computer (vediamo giusto qualche veloce ombra sfuggente), che avrebbero totalmente demolito quel poco di sospensione dell'incredulità rimasta. Se comunque rimanesse anche un singolo dubbio sul fatto che si tratti di una serie sceneggiata, basta vedere la telefonatissima scena finale con rottura della quarta parete e sguardo diretto in telecamera: una tentazione a cui gli sceneggiatori non hanno saputo evidentemente resistere.
Una Recitazione Atroce
Un altro grosso problema della serie è la caratura degli "attori" coinvolti: la recitazione è sempre robotica, sopra le righe (i sentimenti sono sempre urlati, più sono urlati, più sono forti), con i vari personaggi incapaci di veicolare in modo efficace la tensione che si dovrebbe respirare in una situazione estrema come quella descritta in 28 Giorni Paranormali. In particolare, è quasi esilarante vedere i personaggi scappare terrorizzati per qualunque cosa, soprattutto i sensitivi che sentono le voci nella loro testa. In più, mancano totalmente scene più "normali", con i team che vivono situazioni non paranormali e parlano di loro stessi, conoscendosi e facendosi conoscere: nella serie, invece, tutto è sempre troppo serioso, manca totalmente ironia, rendendo il tutto ancora più finto e poco realistico.
Risibili Possessioni Demoniache
Per due delle tre storie (quelle ambientante nelle due Inn), gli sceneggiatori hanno scelto un approccio più basilare, giungendo comunque a una conclusione abbastanza coerente ed evitando di esagerare i climax. Purtroppo, invece, con la storia ambientata nel negozio Madison Dry Goods, gli sceneggiatori decidono di andare all-in con una trama basata su una potente presenza demoniaca che avrebbe posseduto il padre prima di compiere l'omicidio della famiglia e contro cui dovranno lottare un risibile demonologo salmodiante e una stucchevole sensitiva paurosa. Inutile dire che con questa sottotrama arriviamo al totale disastro di incoerenza, stupidità e recitazione di serie Z, con gran finale fatto di citazioni della Bibbia urlate ai muri, porte che sbattono e oggetti che cadono dalle mensole.
In Conclusione
In definitiva c'è ben poco da salvare in 28 Giorni Paranormali: recitazione, valori produttivi e sceneggiatura affossano un progetto che poteva avere del potenziale se trattato in modo più sottile e intelligente. Messo così è un prodotto alquanto stupido che finirà per infastidire gli appassionati della materia per la superficialità con cui è trattata. Detto questo, se preso nell'ottica di una serie talmente fatta male da essere involontariamente divertente, può regalare un paio di ore abbondanti di involontari sorrisi e sghignazzi a chi non disdegna la visione di peggiori b-movie horror con l'intento di ottenerne puro divertimento. Insomma, il più classico guilty pleasure (ma molto guilty).
28 Giorni Paranormali è una serie trasmessa in esclusiva in streaming da Netflix.
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