Horizon Ignited - Towards the Dying Lands (Recensione)

 
Ammetto di avere un debole per il cosiddetto Death Metal Melodico (o Melodeath, che a dir si voglia), ma mai avrei pensato che Towards the Dying Lands, secondo album dei finlandesi (ormai nuova terra promessa del genere nella sua interpretazione più classica) Horizon Ignited, riuscisse a entrare stabilmente nella mia rotazione. Innanzitutto perché il loro debutto After the Storm era finito subito nel dimenticatoio dopo un paio di ascolti su Spotify, davvero troppo acerbo, derivativo e con una produzione eccessivamente pulita e asettica. Ma soprattutto perché, solitamente, tendo a evitare band che non fanno altro che clonare spudoratamente il sound di altre formazioni. Non che ci sia nulla di male nell'essere derivativi o nell'omaggiare gruppi che hanno fatto la storia del metal, ma la personalità rimane un fattore fondamentale per svettare in un vero e proprio oceano di uscite mensili. 

Per questo motivo, dopo avere sentito le prime note dell'opener "Beyond The Reach", retto da un riff che è una leggerissima variazione del riff della celeberrima "Only for The Weak" degli In Flames, ero estremamente tentato dal liquidare immediatamente l'album. Una cosa è lasciarsi ispirare dal sound plasmato dalla band di Anders Fridén, un'altra è tentare di clonare in tutto e per tutto le sonorità di un momento preciso della discografia degli In Flames, ovvero i due album Clayman e Reroute to Remain. Non c'è dubbio che questi due dischi rappresentino in tutto e per tutto le fondamenta su cui si regge la musica degli Horizon Ignited, a cui si aggiungono le tipiche alternanze di growl e clean vocals mutuate dal metalcore melodico americano di Killswitch Engage e As I Lay Dying e un certo gusto melodico che ricorda i connazionali Amorphis

Nonostante la sensazione di dejà vu affiori potente qua e là (oltre la già citata opener, "End of the Line" è per esempio un mezzo rifacimento di "Cloud Connected", sempre degli In Flames), Towards the Dying Lands cresce inaspettatamente con gli ascolti, mostrando una band capace di padroneggiare bene il proprio songwriting con canzoni dirette e senza fronzoli, mostrando un gusto melodico interessante e non così banale come potrebbe sembrare. Gli Horizon Ignited confezionano così un lavoro alquanto piacevole e scorrevole (perfetti da questo punto di vista i 40 minuti di durata complessiva) che ha i suoi highlights nei due brani centrali "Reveries" e "Aching Wings".
Certo, Towards the Dying Lands è un lavoro quasi sfacciato nell'inseguire pedissequamente il sound di Clayman e Reroute to Remain, ma che fa intuire potenzialità interessanti per la band finlandese (sempre che riescano ad affrancarsi un minimo dalle ingombranti ispirazioni) e che mi sento di consigliare ai tanti amanti del Death Metal Melodico. Contando che stiamo parlando di uno dei sotto-generi del metal più inflazionati (sia che parliamo della sua interpretazione più classica che in quella più moderna di scuola americana), si tratta già di un risultato più che significativo.

Towards the Dying Lands è disponibile in formato digitale e fisico sul sito ufficiale della label Nuclear Blast. E' inoltre disponibile in formato fisico e digitale su tutti i maggiori store online. Il disco è ovviamente disponibile su tutti i maggiori servizi di musica in streaming.



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